editoriale

AI PUNTI

A furia di rimandare il discorso classifica, la classifica ha rimandato noi. Se nonostante i passi falsi e le frenate siamo sempre stati lì in zona a lottare, ora la zona sembra essersi fatta improvvisamente affollata. E il tempo a disposizione...

Sabine Bertagna

A furia di rimandare il discorso classifica, la classifica ha rimandato noi. Se nonostante i passi falsi e le frenate siamo sempre stati lì in zona a lottare, ora la zona sembra essersi fatta improvvisamente affollata. E il tempo a disposizione per rimandare i discorsi seri definitivamente esaurito. L'Inter è a quota 50 punti insieme al Parma, che dovrà affrontare a breve. A questo ritmo di risultati pensare di potersi mettere in discussione ancora per il quarto posto è difficile, anche se la Fiorentina, a quota 55, dovesse metterci del suo. Troppe volte si è stati lì ad un passo dal possibile aggancio. Troppe volte si è fallita la prova di maturità. Troppe.

E ora ad impensierire i nerazzurri ci sono le squadre che avanzano alle spalle. Ad un soffio. Una Lazio tornata in gioco (48 punti) e Atalanta e Verona (46 punti), lì grazie a due campionati sorprendenti. A 45 punti troviamo il Toro in compagnia di un Milan, che come ogni stagione resuscita nonostante un inizio disastroso. I cugini rossoneri a -5 e un derby ancora da giocare non sono di certo pensieri che ti lasciano dormire sonni leggeri. Tutto questo quando all'Inter di Mazzarri. viene chiesto un necessario cambio di rotta. Se la pressione avesse un effetto benefico, saremmo a cavallo. Mancano esattamente 6 partite alla fine del campionato. I tifosi sospirano sempre più ad alta voce la loro insoddisfazione. Il fatto che di queste 6 partite 4 siano da giocare fuori casa non è esattamente un male. Forse. 

Twitter @SBertagna