editoriale

Anche se di misura questa vittoria vale oro. Cou, sprecata un’altra chance. Samuel è top

Alessandro De Felice

Si sapeva che sarebbe stata una partita tirata, soprattutto per le ultime gare giocate dall’Inter. La vittoria di quest’oggi però è una boccata d’aria fresca, che permette anche di sfatare un altro tabù: quello per cui se non...

Si sapeva che sarebbe stata una partita tirata, soprattutto per le ultime gare giocate dall'Inter. La vittoria di quest'oggi però è una boccata d'aria fresca, che permette anche di sfatare un altro tabù: quello per cui se non segna Milito la squadra non vince. In attacco forse spreca la sua grande occasione Coutinho, anche questa volta poco incisivo in fase offensiva. Le cose migliori forse le ha fatte in fase di ripiegamento difensivo. Per troppo tempo, il centrocampo e la difesa erano troppo schiacchiate e si permetteva al Palermo di fare gioco senza mai offendere in maniera incisiva. Il Palermo di Gasperini fa la sua modestissima partita a San Siro, ma pesa e non poco l'assenza di Miccoli in avanti. Dybala fa cose buone, ma davanti a se ha un mostro sacro come Samuel che gli fa assaggiare la vera Serie A ad alti livelli. Nonostante un fisico molto mingherlino, dimostra buone doti offensive. Vince forse la sfida dei baby tra lui e Coutinho. La difesa dell'Inter però questa volta non soffre nulla e fa una partita molto ordinata. Handanovic si fa vedere solo per una parata su Barreto. Cambiasso e Gargano a centrocampo fanno una buona diga, con l'uruguagio che sembra un moto perpetuo e non si ferma un attimo. Buona anche la gara di Pereira che forse offre la migliore prestazione dopo l'esordio contro la Roma in maglia nerazzurra. Il gol però, dato che il Palermo difende con dieci uomini dietro la linea del pallone arriva grazie a un errore della difesa rosanero. Su un cross innocuo dalla trequarti di Ranocchia, Garcia si getta in scivolata sul pallone e inganna Ujkani. Il finale è tutto per l'Inter che controlla tranquillamente sino al fischio finale di Gervasoni.

COUTINHO. Vero che un giocatore dovrebbe giocare più gare consecutivamente per raggiungere lo stato di forma fisica ottimale, ma lui brucia ogni chance che gli viene offerta. Non riesce mai a creare qualcosa di pericoloso e quando tira in porta 'cicca' quasi sempre il pallone. Oggi ha fatto da raccordo tra centrocampo e attacco, giocando lateralmente, ma per essere definiti baby fenomeni ci vuole ben altro. Sembra l'eterno talento che ha paura di crescere. Il fattore fisico incide poi notevolmente: Dybala avente la stessa struttura fisica si scontra con Samuel e regge il colpo più di una volta, Coutinho invece anche solo con un sospiro di un avversario cade a terra. Per giocare e incidere nell'Inter serve anche quello.

SAMUEL. A dispetto dell'età è stato forse il migliore in campo in fase difensiva. Non si fa mai superare dall'avversario e regge il colpo contro Dybala, facendogli assaggiare la vera Serie A. Per lui sembra che il tempo si sia fermato. E' tornato ad una condizione fisica importante e grazie alla sua saggia guida, anche Ranocchia e Juan ne beneficiano.