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E' vero, il campionato è iniziato da poco. Una manciata di partite e subito è arrivata la pausa con le nazionali, che ha ulteriormente ritardato la ricerca d'intesa. Poi di nuovo tutti in pista. Campionato, Champions, campionato. In mezzo le richieste oggettivamente poco comprensibili di una categoria di privilegiati. Ma tant'è. Sulla carta la squadra campione di tutto c'è già e non è quella in carica. Contro il Palermo i tifosi nerazzurri si aspettano di vedere un Milito goleador e un Coutihno pronto a scrivere il futuro dell'Inter. Esattamente il passato a braccetto con il presente. Ciò che è stato vinto appena qualche mese fa non potrà togliercelo nessuno. Ma è ora di spiegare le vele e solcare il mare senza nessun rimpianto. Mentre l'altra squadra di Milano si piace nonostante il gioco discutibile, dibatte di arbitri e celebra lo svedese come nuovo simbolo di uno stile più che discutibile, Rafa (presente e futuro nerazzurro) si interroga se il rombo sia solo un pesce oppure la giusta soluzione. Intorno ai nerazzurri (e questo silenzio promette concentrazione, non rilassatezza) girano segnali positivi. Kakà potrebbe essere un interessante risvolto di inizio anno prossimo, Leo si dimostra spirito libero e non le manda a dire a Narciso (sarà anche lui di sinistra?). Intanto qualcuno che non sposerà mai l'altra causa di Milano c'è. Una certezza che ci riempie il cuore di felicità e ci rassicura sul futuro. Le certezze del passato lasceranno posto a quelle del presente. E' ora di smettere di guardarsi indietro. Buone cose, Mou. In bocca al lupo, Rafa!
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