editoriale

Assuefatti alle sconfitte. Così altro che Champions…Fair play finanziario inutile

Alessandro De Felice

Avere solo quattro punti in classifica dopo sei giornate è qualcosa di surreale in casa Inter. Il ‘Massimino’ di Catania è da sempre campo ostico per tutte, ma in determinate situazioni bisogna buttare il cuore oltre l’ostacolo...

Avere solo quattro punti in classifica dopo sei giornate è qualcosa di surreale in casa Inter. Il 'Massimino' di Catania è da sempre campo ostico per tutte, ma in determinate situazioni bisogna buttare il cuore oltre l'ostacolo e portare a casa i tre punti, cosa che all'Inter di quest'oggi non è riuscita.COSA VA - Si salva solo il primo tempo, con una squadra ordinata e ben messa in campo che contiene gli sfoghi irruenti del Catania. Il gol di Cambiasso dopo soli 5 minuti sembra indirizzare tutto per il meglio. La realtà è un'altra e cioè che l'Inter affonda nel diluvio di Catania. Si salvano solo Cambiasso e Maicon, gli altri in campo sono dei 'desaparecidos'. Nota a parte per l'encomiabile e consueto sforzo di capitan Zanetti: anche se la barca affonda, il suo tentativo di evitare il crollo è quasi commovente. A 37 anni suonati lui ci mette cuore e polmoni, gli altri no.COSA NON VA - La difesa interista è la peggiore del campionato. Frutto dei 13 gol subiti in 6 partite di campionato. Troppi, infiniti per una squadra abituata a finire le partite con 0 gol subiti sino a qualche mese fa. Samuel e Lucio non sembrano gli stessi, sono in tilt come tutti gli altri. Il Catania corre mentre l'Inter dorme e sogna tempi migliori.Lucio ancora non è riuscito a capire che la difesa in questo momento non è capace di reggere le sue scorribande offensive (spesso vane) e per questo, quando molla tutti e parte in quarta, crea non pochi problemi agli assetti della squadra.Alvarez è l'altro giocatore da mettere sotto la lente di ingrandimento di 'Chi l'ha visto?'. Non si capisce se è un esterno offensivo, un centrocampista o un trequartista. Lui riesce nella magica impresa di non essere niente di tutto questo. Lento, impacciato e fuori tempo massimo ogni qualvolta gli si passi la palla, non è da Inter. Ha bisogno di molta maturazione e di imparare a coprire meglio gli spazi visto che la corsa non è il suo forte.Come al solito non si può poi non parlare dell'arbitro: quarto rigore contro in quattro partite. La sconfitta è frutto del gioco vero, ma anche i rigori non sono proprio dei piccoli dettagli. Orsato condanna l'Inter o è l'Inter che ha deciso già di condannarsi?Sembra che i giocatori siano assuefatti ormai alle sconfitte e che non vengano scalfiti più di tanto da queste mere figure. Poca voglia di correre e lottare non porta lontano. Se si è ragionato in virtù del fair play finanziario in vista della Champions League 2012, oggi possiamo tranquillamente affermare che tutti gli sforzi sono stati vani. Questa squadra, di questo passo, non è assolutamente capace a classificarsi tra le prime tre in campionato.