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editoriale
Ci sono dei fatti che oggettivamente non hanno bisogno di nessun tipo di interpretazione, ok? Ogni tanto le cose sono o bianche o nere. La simulazione di un tuffo per ottenere un rigore rappresenta, in un gioco che ha delle regole precise, un'azione sleale. E' un concetto abbastanza semplice da capire anche per un bianconero. E invece no. E' una settimana che ci propinano frasi sul fatto che Krasic sia un bravo ragazzo, l'ha fatto ma non voleva, ecc. Vi sembrava forse che fosse dispiaciuto quando l'arbitro ha indicato il dischetto? Ma di che cosa stiamo parlando? E poi gli scudetti. "Una volta accertata la correttezza della società negli anni in questione potremmo avanzare la richiesta di riassegnazione dei titoli". ha proferito Andrea Agnelli. Ma qualcuno che ogni tanto abbia il coraggio di fare il proprio lavoro di giornalista c'è? Magari togliendosi per un istante i panni del tifoso. Signor Agnelli, ma che cosa sta dicendo? Le telefonate, l'arroganza, il sistema perfetto, il mercato controllato, i media compiacenti, le moviole truccate, la scorta per andare al ristorante, se l'arbitro si comporta bene fa carriera. Ma non vi fa schifo tutto ciò? Ci sarà mai fine a tutto questo? Al revisionismo? Al bisogni di mortificare le vittime facendole passare per carnefici? Con quale dignità una società che al momento dello scoppio dello scandalo ha patteggiato per non finire in serie C rivuole oggi gli scudetti? Sulla base di quale tesi? La fortuna di vivere nel paese del bunga bunga? Dove ognuno può gridare qualsiasi cazzata e rischiare di essere preso sul serio? Ora basta, intitolava Tuttosport a proposito dell'infamante decisione di squalificare il bravo ragazzo Krasic. Come per il doping, come per le ruberie alla Juve non si prova vergogna. Da troppo tempo. Qualcuno glielo dovrebbe dire, prima o poi. Sempre che non sia politicamente scorretto…
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