editoriale

Basta parlare di Mourinho, il futuro si chiama Rafa Benitez.

Quando il campionato si ferma per le nazionali, gli argomenti di cui discutere e scrivere inevitabilmente diminuiscono e quindi si cerca di riempire le pagine dei giornali con notizie sensazionali che possano far presa sul lettore/tifoso. Il...

Alessandro De Felice

Quando il campionato si ferma per le nazionali, gli argomenti di cui discutere e scrivere inevitabilmente diminuiscono e quindi si cerca di riempire le pagine dei giornali con notizie sensazionali che possano far presa sul lettore/tifoso.

Il nostro ex allenatore, come ben sappiamo, è “l’Harry Potter” della comunicazione. Mourinho riesce sempre a spostare l’attenzione dai suoi problemi (attento Mou al Real non si puo’ solo vincere bisogna anche convincere, altrimenti la panolada è assicurata) su quelli degli altri. Non è un caso che ieri, a margine della riunione di Nyon, abbia subito approfittato delle domande dei cronisti italiani per parlare di come si è trovato bene all’Inter, che a Milano in futuro ci tornerebbe e che si sente tutte le settimane via sms con il Presidente Moratti, di fatto facendo intendere che Benitez a Milano non stia facendo bene.

La cosa puo’ anche far piacere al tifoso nerazzurro, ma non deve fargli perdere la rotta. Mourinho è l’allenatore del Real Madrid, mentre quello della Beneamata ha un nome e cognome preciso : Rafa Benitez. Il tecnico spagnolo per scelta, ma anche per personalità è totalmente diverso dallo Special One. Ha accettato un compito difficilissimo : cercare di vincere ancora con una squadra reduce da una stagione fantastica, coronata dalla vittoria della tanto sospirata "Coppa dalle Grandi Orecchie" lo scorso 22 maggio. Il tecnico spagnolo ha raggiunto 2 finali di Champions League (1 vittoria e 1 sconfitta sempre contro il Milan ndr) e negli scontri diretti con Mou ha quasi sempre avuto la meglio lui. Utilizza uno schema diverso da quello del suo predecessore e per questo motivo ha bisogno di un po’ di tempo per riuscire a farlo “digerire” ai suoi calciatori. Non è criticandolo e rimpiangendo lo Special One che lo aiutiamo a inserirsi. Per cui per il bene innanzitutto della nostra squadra, sosteniamo Benitez, e diamogli il tempo necessario per svolgere il suo lavoro. Se alla fine i risultati non arriveranno sarà la società stessa a trarne le conclusioni, ma ora l’input principale deve’essere solo uno: “Dimentichiamo Mou e sosteniamo Rafa!