editoriale

BASTA PIANGERE

Giovanni Montopoli

Ricordiamoci come eravamo apostrofati dalle masse sportive “i piangina”, questo era il messaggio che volevano far passare, questo è il messaggio che non doveva passare ma, per causa di forza maggiore, è passato. Eravamo i piangina, ci...

Ricordiamoci come eravamo apostrofati dalle masse sportive “i piangina”, questo era il messaggio che volevano far passare, questo è il messaggio che non doveva passare ma, per causa di forza maggiore, è passato. Eravamo i piangina, ci lamentavamo (giustamente) dei torti subiti, e gridavamo allo scandalo. Arrivata la bufera calciopoli tutto venne cancellato e i nostri dubbi e le nostre incertezze presero una parvenza di realtà, innegabile. Dal 2006 ad oggi il predominio nerazzurro ha dato il via alla trasformazione inevitabile da squadra “simpatica” quella che spende e non vince, a squadra “antipatica” ovvero quella che indipendentemente dalla spesa sostenuta, vince e domina sotto ogni punto di vista. Ora l'inversione di tendenza e il dominio che sembra affievolirsi. Certo, tanti sono gli episodi che potrebbero far gridare al complotto, allo scandalo, ai magagni, ma parliamo fuori dai denti, il problema è nostro e basta. Avevamo un vantaggio clamoroso sulle inseguitrici, un patrimonio di punti sperperato in poche gare. Avevamo una certezza, una garanzia, di squadra concreta, impenetrabile, coriacea, e anche questa sicurezza lentamente è andata scemando. Avevamo un “savoir faire” invidiabile, e col passar del tempo anche questa dote sembra essere svanita. Gli errori, quelli commessi sul campo, che hanno permesso ad una squadra di MORTI di recuperare punti su punti, sono da attribuire solo ed esclusivamente ai NOI. La poca convinzione, lo scarso stato di forma, la poca freschezza sotto porta, l'insicurezza difensiva, tutto e tanto altro. Da inizio stagione non è stato fatto altro che ripetere quel ritornello “l'unica avversaria dell'Inter per lo scudetto è la stessa Inter”. Mai frase più vera. Naturalmente gli episodi che hanno condizionato la rincorsa rossonera sono quantomeno discutibili, ma le colpe principali sono da attribuire alla poca convinzione e poca fame degli uomini di Mourinho. Il pareggio interno contro il Genoa, quello di Bari, di Napoli, la stentata vittoria di Udine e la sconfitta di Catania solo l'apice, tanti, troppi i punti lasciati per strada in favore di quella convinzione “tanto alla fine vinceremo lo scudetto”. Forse è ora di tornare alla normalità. È tempo di riavere il nostro allenatore in panchina, COSTANTEMENTE, è tempo di lasciar cuocere gli altri nel loro brodo. Tutti auspicano la caduta degli Dei, evitiamo di fare il loro gioco. Basta piangere, gridare allo scandalo, perchè lo scandalo vero e proprio è il nostro lasciar punti per strada. Tutto il resto è una triste cornice, avanti a testa alta, solo con l'orgoglio si può guardare in alto. Facciamo un mea culpa generale, e avanti il prossimo, le rimonte sono conseguenza dei distacchi, e per staccare nuovamente c'è ancora molto tempo.