editoriale

BEN-TORNATO

Sabine Bertagna

Inter-Napoli. Subito il pensiero corre ai due protagonisti seduti sulla panchina. Protagonisti perché è come se si fossero scambiati di posto. Sembra trascorsa un’eternità da quando Rafa Benitez era l’allenatore dell’Inter. Un...

Inter-Napoli. Subito il pensiero corre ai due protagonisti seduti sulla panchina. Protagonisti perché è come se si fossero scambiati di posto. Sembra trascorsa un'eternità da quando Rafa Benitez era l'allenatore dell'Inter. Un amore mai sbocciato, che per Rafa però rappresenta anche uno smacco. Lo ripete in continuazione da anni. I giocatori richiesti che Moratti non gli ha voluto comprare. Nessun supporto dalla dirigenza. La solitudine. Lo ha ripetuto e continua a ripeterlo ad ogni occasione. Fino allo sfinimento. Quasi come un innamorato tradito. Al quale la ferita brucia come il primo giorno.

Benitez-Moratti. Un altro amore mai sbocciato. Il presidente si sarebbe innamorato nella stessa stagione di Leonardo, concedendogli l'acquisto di giocatori che a Rafa erano stati negati. Benitez aveva dei nomi precisi. Dei suggerimenti, per la precisione. Che vennero ignorati. A Moratti il tentativo di far dimenticare Mou non è mai andato giù. Anche se, a onor del vero, per poter voltare pagina dopo la presenza del portoghese e di quei trofei vinti ci sarebbe voluta una pozione magica. Qualche giorno fa Moratti ha disegnato ancora una volta la distanza siderale tra lui e Rafa: "Benitez non ha sopportato la vittoria di Mourinho. Si è fregato da solo. Se il clima creato da Leonardo lo avesse creato Benitez forse sarebbe arrivato un altro scudetto. Quella è stata la sua colpa, lui giustamente dice che era mia perché non gli ho comprato quattro giocatori. Vedo che il Napoli gliel’ha comprati però la situazione è quella…"

Mazzarri-Benitez. La Gazzetta dello Sport tifa per lo spagnolo. Sottolinea come a Napoli Rafa sia riuscito in ciò in cui aveva fallito a Milano anche grazie alla non carismatica figura di Mazzarri (quindi facile da far dimenticare). Approva l'epurazione dei fedeli mazzarriani perché necessaria allo scopo. Esalta le idee calcistiche di Benitez. Quelle stesse idee che Rafa aveva illustrato in un'intervista alla Rosea e che non aveva avuto modo di mettere in pratica in nerazzurro. Fa specie pensare che Benitez nel 2010 si lamentasse della rosa dell'Inter (certo, gli infortuni non gli furono di molto aiuto), che poteva ancora vantare nomi come Eto'o, Thiago Motta, Sneijder, Maicon, Pandev. La verità non alberga mai da una parte sola, ma a leggere questi nomi un po' di dubbi su ciò che sarebbe potuto essere sorgono. Soprattutto se si leggono quelli dell'attuale rosa.

Materazzi-Benitez. Intorno a questo scontro si sono giocate le dichiarazioni di questi ultimi anni. Rafa che accusa lo spogliatoio di troppa nostalgia e di ammutinamento nei confronti della sua rivoluzione calcistica, Materazzi che punta il dito sui metodi dello spagnolo e lo incolpa di essere stato messo ai margini. In mezzo verità sussurrate e bugie cammuffate. Non deve aver provato particolare piacere Materazzi nel leggere l'articolo della Rosea dell'altro giorno che, ricordando le difficoltà di Benitez all'Inter, lo metteva al centro della questione in più occasioni. L'ex giocatore nerazzurro si è sfogato su Instagram e non le ha mandate a dire avvalendosi di un termine molto caro a Mourinho. Prostituzione intellettuale. Inter-Napoli sarà quindi soprattutto la sfida dei rancori e delle rivincite. Di una ricostruzione mai avvenuta e di quei ricordi così ingombranti. Amori traditi e abbandonati, ma mai sedotti. La seduzione è un'altra cosa. E Inter-Napoli non sarà una semplice partita. 

Twitter @SBertagna