E' tornato Roberto Mancini. Un pezzo di Inter che non esisteva più e che esisterà in modo fisiologicamente diverso. Il suo ritorno ci ha regalato il gradito pretesto per abbandonarci ai ricordi di vittorie sofferte, festeggiamenti sotto la pioggia, momenti di interismo intenso. Che non dimenticheremo. Roberto si è messo subito al lavoro. Da Appiano Gentile trapela grande concentrazione. Mancano pochi giorni al derby e l'arrivo del Mancio sulla panchina dell'Inter sembra aver rovinato i piani di molti.
editoriale
Bentornata Crisi Inter
E’ tornato Roberto Mancini. Un pezzo di Inter che non esisteva più e che esisterà in modo fisiologicamente diverso. Il suo ritorno ci ha regalato il gradito pretesto per abbandonarci ai ricordi di vittorie sofferte, festeggiamenti sotto...
Intanto al Milan di Inzaghi che contava su un'Inter depressa guidata da un allenatore contestato dai suoi stessi tifosi con puntuale veemenza. Milan e Inter sono divise da un solo punto in classifica, ma a leggere i resoconti delle due squadre sembrava (fino all'arrivo del Mancio) che i rossoneri fossero in netto vantaggio rispetto ai nerazzurri. E questo nonostante entrambe le squadre venissero fischiate nel proprio stadio. Potere della stampa che spesso, nei suoi racconti, riempie i vuoti con la fantasia. L'anonimato con le buone intenzioni. Antichi giochetti che funzionano sempre.
Poi, come ai cari vecchi tempi, l'entusiasmo per l'arrivo di Mancini sulla panchina dell'Inter ha lasciato spazio ad argomenti ben più interessanti. Il tema più scottante è stato indubbiamente quello della figlia di Baresi, Regina, che in un impeto di affetto verso il genitore si è lasciata andare ad esternazioni un po' forti su Twitter. Costringendo Giuseppe Baresi, un vero signore, a porre rimedio allo sfogo. Per il bene dell'Inter. Avere una tangibile traccia di una presunta crisi interista ha naturalmente stimolato l'ambiente mediatico, che ha cercato di contendersi le dichiarazioni di Regina (che ha rilasciato un'intervista a Chi). Meglio lavare i panni sporchi in famiglia, se possibile.
Ieri sera, in uno speciale dal titolo Heroes, andato in onda in seconda serata sulle reti Mediaset si è parlato anche della finale di Madrid e del triplete dell'Inter. Una finale dolceamara, secondo il servizio. Dolceamara per l'addio di Mourinho al popolo interista. Ora, non c'è vedova di Mourinho più vedova della sottoscritta (chiedetelo ai miei colleghi, ve lo confermeranno), ma di quella notte tripudiante ricordo solo un godimento estremo che si è protratto per molto tempo. Molto dolce e zero amaro. E' questo che quella finale ha significato. Per gli interisti veri, ovviamente.
Infine, stamattina, avrete avuto modo di leggere l'intervista a Bobo Vieri sulla Gazzetta dello Sport. Del suo amore viscerale per i nostri colori, della sua delusione per i pedinamenti. Un'intervista che avrà reso felici moltissimi lettori riportando in edicola probabilmente tanti tifosi di fede bianconera (chi glissa su Calciopoli è sempre il beneaccetto). Forse anche quelli del famoso hashtag #iononcomprolaGazzetta. Che dire? Sorridiamo. Riportare Roberto Mancini sulla nostra panchina è stata per forza di cose un'ottima idea. Tutte queste piccole reazioni (antiche abitudini mai dismesse) lo confermano. Tutte queste piccole e impercettibili reazioni hanno ridisegnato i confini, che la nostra recente mediocrità aveva annullato. Non sappiamo ancora se sul campo sia cambiato qualcosa. Ma prendiamo atto che lo sia nell'immaginario di tutti. Siamo tornati ad essere meno simpatici e più bersagli delle solite facili polemiche. Finalmente una buona notizia. Finalmente è di nuovo crisi Inter. Bentornato Mancio.
Twitter @SBertagna
© RIPRODUZIONE RISERVATA