editoriale

BLANC: MEMORIA CORTA E ZERU DIGNITA’

Blanc è da poco salito alla presidenza della Juventus, che la nostalgia per i toni calibrati di Cobolli Gigli si fa già sostanziosa. Continua il ritornello dei 29 scudetti bianconeri, ritornello che di fatto delegittima una sentenza della...

Sabine Bertagna

Blanc è da poco salito alla presidenza della Juventus, che la nostalgia per i toni calibrati di Cobolli Gigli si fa già sostanziosa. Continua il ritornello dei 29 scudetti bianconeri, ritornello che di fatto delegittima una sentenza della giustizia sportiva piuttosto chiara. Due dei più grossi recenti scandali hanno coinvolto la stessa società, lanciando ombre inquietanti su più di un trofeo vinto dalla Vecchia Signora. E non stiamo parlando di quelli già “detratti”. Soffrire di memoria corta è un male comune da queste parti e quindi sarebbe bene che il neo-presidente Jean Claude Blanc rispolverasse alcuni passaggi fondamentali nelle vicende che riguardano la sua società. Quando scoppia Calciopoli la posizione della Juventus è quella più delicata. Le intercettazioni dipingono un sistema volto a portare, grazie ad una stretta collaborazione con arbitri e designatori, il maggior numero di vittorie possibili. E’ l’epoca della triade (Giraudo-Bettega-Moggi), un’epoca destinata a finire nel peggiore dei modi possibili: con una cacciata. Infatti proprio quella dirigenza che aveva vinto così tanto diventa da un giorno all’altro inopportuna e non solo: diventa PERICOLOSA. La Juventus viene retrocessa in serie B per illeciti sportivi e le vengono scuciti due scudetti dal petto, il 28° e il 29°. Quegli stessi scudetti che Blanc dice di sentire suoi. Ora. Perché nell’estate del 2006 il motto bianconero era decisamente un altro: salvare il salvabile. L’avvocato Zacconi definisce il quadro dello scandalo, carte alla mano, da serie C. Questo in sede di Cda e non al Bar Sport. Improvvisamente (fai di necessità virtù) la Vecchia Signora intuisce di dover sposare un profilo più basso e meno arrogante. Alla luce dei fatti la prima cosa da fare e che effettivamente fa è piazza pulita dei personaggi invischiati, affidando la presidenza a Cobolli Gigli. Moggi, idolatrato direttore sportivo e saggio del pallone, viene abbandonato alle sue sorti e allontanato dal territorio bianconero. Una distanza che Cobolli Gigli, più incline alla coerenza di Blanc, ha ribadito nelle sue recenti esternazioni in merito all’amicizia tra Menarini e lo stesso Moggi. Ma il profilo che in questi ultimi anni doveva ridare credibilità e fulgore alla Juventus continua ad avere ricadute e tentennamenti. Appurata una situazione di illecito è blasfemo continuare ad insistere per riavere indietro quello che nessuno potrà mai restituire alla Vecchia Signora: un passato impeccabile. A Blanc ci piacerebbe chiedere una sola cosa. Se quegli scudetti sono stati sottratti immeritatamente perché a questo punto non invita Moggi e Giraudo a ricoprire importanti cariche all’interno della società? Così da ricominciare a vincere qualcosa…?

Immagine utilizzata su gentile concessione di F.C. Internazionale

I ricavi ottenuti da pubblicità personalizzata ci aiutano a supportare il lavoro della nostra redazione che si impegna a fornirti ogni giorno informazione di qualità.

Rcs Mediagroup si impegna quotidianamente a fornirti informazione di qualità attraverso il lavoro di giornalisti, grafici e tecnici. Per garantire un'informazione libera e accessibile facciamo ricorso a pubblicità profilata che copre i costi della navigazione così da permetterti di usufruire di una parte dei contenuti gratuitamente. Senza la pubblicità l'accesso ai nostri servizi avviene previo pagamento a pacchetti di abbonamento crescenti per contenuti e costo. Scegli se accedere al servizio di base permettendoci di erogare pubblicità personalizzata o aderendo a un piano di abbonamento equivalente.

Come indicato nella cookie policy, noi e terze parti facciamo uso di tecnologie, quali i cookie, per raccogliere ed elaborare dati personali dai dispositivi (ad esempio l'indirizzo IP, tracciamenti precisi dei dispositivi e della posizione geografica). Per installare i cookie che garantiscono le funzionalità tecniche, non è necessario il tuo consenso. Con il tuo consenso, noi e alcune tra 960 terze parti presenti in questa lista - inserzionisti nonché intermediari del mercato pubblicitario di volta in volta coinvolti -, potremo mostrarti pubblicità personalizzata, misurarne la performance, analizzare le nostre audience e migliorare i nostri prodotti e servizi. Puoi liberamente conferire, rifiutare o revocare il consenso a tutti o alcuni dei trattamenti facendo click sul pulsante "Preferenze" sempre raggiungibile anche attraverso la nostra cookie policy. In caso di rifiuto integrale o delle singole finalità necessarie all'erogazione di pubblicità e di contenuti personalizzati, potrai scegliere di aderire a un piano di abbonamento. Puoi acconsentire direttamente all'uso delle tecnologie sopra menzionate facendo click su "Accetta e continua" o rifiutarne l'uso e abbonarti facendo click su "Rifiuta e abbonati".