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L’hai scelta. O forse è lei che ha scelto te. E ti ha indirizzato il destino. Due colori che poi sono uno e che sono passione pura, che te li porti dietro ovunque vai e qualsiasi cosa accada. Perché sei nato e cresciuto interista e non per simpatia. Lo sanno tutti, non ci sono tifosi nerazzurri simpatizzanti, ma solo fanatici, pazzi come lei, perché per tifarla bisogna esserci un po’ predisposti geneticamente al non essere normali. Quel sentirsi sempre in bilico, certezze nessuna o forse una soltanto che le vale tutte: il nero e l’azzurro è tutto quello che sei. E stanno benissimo insieme.
Le giornate storte e poi quelle col sole. Il dolore straziante del primo amore che finisce, l’ultimo che ti resta accanto per sempre (o finché ti regge). Il nero del mondo che proprio non funziona se un nonno mafioso usa suo nipote di tre anni come scudo e finisce che il bambino muore, l’azzurro della speranza che nasce quando ti innamori di nuovo e di quando te ne accorgi ed è una meraviglia. Il buio di quei giorni in cui proprio una soluzione non esiste, la luce dell’idea che ti illumina il futuro. Il pessimismo cosmico alla Leopardi, ma mai da gobbo, che ti prende quando pensi niente cambierà mai. Ma tu non sei solo quello e allora poi te lo ricordi che le cose cambiano invece certe volte. Almeno quando vuoi farle cambiare per davvero.
Il nero e l’azzurro. Non il rosso che non usi neanche a Natale. Non il bianco che del nero è l’opposto e ti fa perdere di vista tutte le sfumature che stanno in mezzo, un mare azzurro di sfumature. E’ il saliscendi della tua vita. Un’altalena che ti fa sentire vivo e non puoi barattare con niente. Lo sai e comunque vada, sempre, per te l’Inter è l’Inter. Lo hai capito la prima volta che quella maglia te la sei cucita addosso e ti sei detto “solo un colore sta bene con il nero”. Già ed è questa l’unica cosa che conta.
@EvaAProvenzano
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