editoriale

Cambiasso, cessione boomerang. C’è qualcosa che non convince dietro alcune dichiarazioni…

Alessandro De Felice

Quando la domanda sorge in modo prepotente e spontaneo, i giri di parole sono solo un fastidioso mezzo per allungare il brodo. Evitiamo inutili fronzoli e andiamo al dunque: chi ha voluto l’addio di Cambiasso? Il quesito non nasce per...

Quando la domanda sorge in modo prepotente e spontaneo, i giri di parole sono solo un fastidioso mezzo per allungare il brodo. Evitiamo inutili fronzoli e andiamo al dunque: chi ha voluto l'addio di Cambiasso? Il quesito non nasce per scovare un colpevole, la cessione del centrocampista argentino vista in ottica di ringiovanimento può avere il suo perché, ma dietro il suo addio c'è qualche dubbio, qualche interrogativo che fatica a trovare una risposta soddisfacente e concreta. 

"Stimo Esteban Cambiasso e il fatto che con me abbia giocato quasi tutte le partite lo dimostra" esternazione del signor Walter Mazzarri. Nell'udire tale affermazione, una riflessione disarmante si insinua nella testa di ogni semplice pensante: è meglio sperare che sia falsa o che sia vera? In qualsiasi modo la giri, rischia di essere tremendamente fastidiosa. 

Se Mazzarri avesse stimato senza riserve Cambiasso, avrebbe permesso questo allontanamento a cuor leggero? Sembra quantomeno strano, soprattutto in relazione a tutti i proclami che abbiamo ascoltato nel corso della stagione. Quelli che fanno più o meno così:"lavoro insieme alla società tutti i giorni, conoscono le mie richieste". Oppure: "c'è unità di intenti con l'allenatore, stiamo cercando di allestire una squadra che gli permetta di esprimere le sue idee di gioco". Dopo asserzioni di tale portata sarebbe davvero assurdo se una società negasse al proprio tecnico di trattenere un calciatore già in organico, ritenuto fondamentale allo sviluppo del proprio gioco. Significherebbe che le idee di Mazzarri non vengano minimamente tenute in considerazione. Il tutto cozzerebbe gravemente con le dichiarazioni di collaborazione e unità di intenti. C'è chi si è dimesso per meno.

Sta a vedere che c'è sotto lo zampino di Walter: più semplice immaginare un dialogo tra la società ed il tecnico, con Mazzarri ad esprime le proprie perplessità (e non è detto che abbia torto) sulla conferma del calciatore argentino. Ma allora perché sbandierare la stima nei suoi confronti? Non c'è una risposta oggettiva a questo quesito, ma sicuramente i fischi che il tecnico ha dovuto digerire per non aver inserito Zanetti nel derby sono ancora freschi nella mente di tutti noi e adesso che i tifosi si sono schierati dalla parte del Cuchu, sarebbe veramente controproducente esporsi in prima linea per un suo mancato rinnovo. La sensazione è che stia mancando un pizzico di responsabilità.