editoriale

CAPOLINEA CUCHU?

“I cicli finiscono, è la vita, è naturale. Poi avverto in giro questa necessità di far smettere tutti quelli che hanno vinto tutto con l’Inter e vabbè…”. Parole di Esteban Cambiasso, datate marzo 2014 (rilasciate in un’intervista...

Sabine Bertagna

“I cicli finiscono, è la vita, è naturale. Poi avverto in giro questa necessità di far smettere tutti quelli che hanno vinto tutto con l’Inter e vabbè…”. Parole di Esteban Cambiasso, datate marzo 2014 (rilasciate in un'intervista ad A.Sorrentino per Repubblica). Un Cambiasso in grande forma, che con intelligenza non aveva risparmiato qualche frecciatina qua e là in risposta agli umori del momento. "Quando leggo che l’Inter risparmierà coi nostri contratti cosa vuol dire, che il prossimo anno ci saranno 15 giocatori in rosa? Non rimpiazzano quelli che vanno via? Se vanno via in 8 ne devi prendere altri 8, no? A quel punto voglio vedere dove sta l’enorme risparmio. Vedo che tutti hanno questo problema di risparmiare, mah…" Umori che sembrano essersi definitivamente stabiliti sulla modalità dell'intransigenza. Il rinnovo, ma alle nostre condizioni.

Tutto corretto, tutto giusto. La società nerazzurra ha rimandato il momento degli addii e ora non è più tempo di tentennare. Deve costruire una squadra e non può più permettersi di farlo intorno a giocatori anagraficamente "anziani". Anche se anziano nel calcio non vuol dire niente e in quella stessa intervista il Cuchu aveva rimarcato l'acquisto di Vidic. Non esattamente un giovincello. A conferma che l'esperienza nel calcio serve. Cambiasso ha giocato una buona stagione, con più alti che bassi rendendosi ancora molto utile alla causa. Lo ha fatto con una dedizione alla maglia che va oltre l'amore richiesto. Quella stessa dedizione che, ha dichiarato, gli impedirebbe di giocare in un'altra squadra. Magari pure contro l'Inter. Impensabile.

Moratti aveva pensato per lui ad un futuro, presto o tardi, come allenatore. Il Cuchu, che non dà l'idea di essere felicissimo all'idea di smettere di giocare, è ora in balia della questione rinnovo. Ha sempre detto che non ci sarebbero stati problemi a trovare una qualsiasi intesa con l'Inter. Ma con quale Inter? Con quella romantica e indulgente di Moratti o con quella più razionale ed attenta ai conti di Thohir? La sensazione è che ci sia un po' di gelo. Forse il Cuchu si sarebbe aspettato un po' più di calore, di voglia di trovare un accordo, di attenzioni al suo ruolo di senatore. Lo stesso pensiero da lui ripetuto con convinzione rischia ora di tornargli addosso come un boomerang. Restano i tifosi, resta la maglia. Gli allenatori e i giocatori, invece, passano. Nella realtà è tutto più difficile. L'unica certezza riguarda il fatto che, rinnovo o non rinnovo, per un giocatore che ha dato così tanto (nessuno potrà dimenticare che cosa è stato il Cuchu per l'Inter) la cosa più difficile da accettare non sia uno stipendio dimezzato. Ma l'idea di non essere più importante come una volta. L'idea che ci possa davvero essere un'Inter che va avanti anche senza di lui. I cicli finiscono. Purtroppo.

Twitter @SBertagna