Caro LUIGI, il tuo nome non è scritto casualmente a lettere cubitali, ma qui, dai bassifondi del mestiere, volevo dirti un paio di cose. Ricordi che cosa disse un giorno Osvaldo Bagnoli a quella tartaruga di Darko Pancev che simulava un infortunio per non andare in panchina? Te lo ricordo: “Tu sarai macedone, ma io sono nato alla Bovisa”. Quindi, caro LUIGI, non prendiamoci in giro. E potrei dire anche caro FABIO, completando la lettura di tutti i quotidiani di oggi. Sono d’accordo quando si dice che StraordiMario è libero di andarsi a vedere una partita del Milan come e quando vuole (anche se da interista tatuato un po’ di fastidio l’ho sentito), ma non “urliamo” al mondo che era a San Siro per aggiornamento professionale, per imparare da Wayne Rooney, per studiare le mosse e preparare la gara col Chelsea (per il prossimo derby c'è tempo... ). Leggendoti, mi chiedevo: “Con il Novara il buon Mario da chi doveva apprendere?”. Non mi sembra che Balotelli sia inferiore a Rubino e Ventola, e non mi è parso di vedere l’ottimo Gonzalez retrocedere per recuperare il pallone fino al limite della propria area. Mario è andato al Meazza per vivere una serata con amici nella zona riservata a un noto marchio della moda, un posto dove le curve non hanno il colore delle maglie e si guardano volentieri. Tutto qui. Niente di male. Come ha giustamente sottolineato il presidente Massimo Moratti non c'è nulla per il quale dobbiamo scandalizzarci. O, meglio, possiamo provare un certo senso di scandalo nel leggere che, certi GIORNALISTI, per giustificare un attacco all'Inter, per fare del perbenismo a scopo di lucro, riproducono considerazioni che non sono di Mario, che non appartengono alla sua cultura e ai 19 anni di Mario, che probabilmente fanno ridere lo stesso Mario. Ma perché, ogni volta, dobbiamo farlo passare per quello che non è (ma te lo vedi con carta e penna a prendere appunti sui movimenti di Rooney)? Caro LUIGI, scrivi di libertà. E' un concetto grande, unico, fondamentale. Ti prego, cortesemente, di non avere la libertà di pensare che, qui nei bassifondi del mestiere, veniamo giù con la piena.con stima, Reca.
editoriale
CARO GARLANDO TI SCRIVO DI MARIO
Caro LUIGI, il tuo nome non è scritto casualmente a lettere cubitali, ma qui, dai bassifondi del mestiere, volevo dirti un paio di cose. Ricordi che cosa disse un giorno Osvaldo Bagnoli a quella tartaruga di Darko Pancev che simulava un...
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