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Buona la prima. Era dal primo campionato post 'calciopoli' che l'Inter non riusciva a vincere la prima gara della stagione. Ci riesce Stramaccioni, interrompendo così un trend che durava da ormai troppo tempo. Un 3 a 0 secco, in trasferta, senza repliche, che apre nel migliore dei modi la stagione del rinnovamento.
ANTE-POST. L'inizio degli abruzzesi è scoppiettante. Un forcing di oltre 5 minuti che non da tregua all'Inter. L'entusiasmo per la serie A ritrovata è tanto. Weiss, Caprari e Cascione sono quelli più in palla, ma come Galliani per Cassano, si dimostrano 'tutto fumo e niente arrosto'. L'Inter regge bene l'urto di una città intera e comincia piano a piano a recuperare metri in campo. Gargano è ovunque, Guarin comincia a far sentire il fisico a Weiss e la squadra ne trae beneficio. E' allora da un pallone recuperato proprio da Guarin e allargato sulla destra a Zanetti, che nasce il primo gol nerazzurro. Il capitano offre il pallone in profondità a Milito, che gira in mezzo con un tiro cross, la difesa è scoperta, Sneijder arriva da dietro ed insacca. Uno a zero. Neanche due minuti dopo però la magia si ripete. Questa volta è Sneijder ad offrire il pallone in profondità a Cassano che, da non egoista, alza la testa e la passa al compagno Milito che batte Perin a porta vuota. Due a zero e match già in cassaforte. Solo al 30' ci prova Caprari, ma il pallone finisce al lato. Il primo tempo finisce senza recupero. Nella ripresa il leit motiv del match è sempre lo stesso: l'Inter fa la partita, il Pescara tenta di ripartire, ma gli uomini della mediana nerazzurra sono bravissimi a interrompere ogni velleità offensiva degli abruzzesi.Cassano, ancora al 50-60 % della forma, lascia il posto così a Coutinho. Il brasiliano è bravo a sfruttare la sua occasione come sempre e va in gol. L'assist è ancora di Milito, che si fa così perdonare di un clamoroso errore sotto porta a tu per tu con Perin. L'argentino serve un pallone rasoterra dalla destra all'accorrente Cou che lo scaraventa in porta, di giustezza, sotto la traversa. Incredibile il rapporto tra minuti giocati da Coutinho e gol segnati. Nel finale da registrare l'esordio in serie A anche di Alfred Duncan. Non male chiudere il match con in campo giocatori come Livaja, Duncan e Coutinho. La meglio gioventù.
GARGANO. Le sembianze ricordano quelle di 'Gigi la trottola', indimenticato cartone animato giapponese degli anni '90. Lui in campo fa lo stesso. E' uomo ovunque di questa Inter. In pochissimi giorni ha preso in mano il centrocampo e grazie alla sua corsa anche Cambiasso può rifiutare e giocare un'ottima partita da interno sinistro. Corre, lotta, perde palloni ma ne recupera sempre il doppio. Bisogna ringraziare il Napoli: ci ha reso il favore dopo che lo scorso anno gli abbiamo dato in prestito Pandev, giocatore che ha tolto le castagne dal fuoco più di una volta. Offre grande dinamismo e dimostra che tatticamente non è poi così scarso. Il 'tanta roba, tantissima roba' del tecnico Stramaccioni, nel momento della sostituzione, fa capire il tipo di partita giocata dall'uruguaiano. Alla faccia del giocatore mediocre…
CSM. Non è il 'Consiglio superiore della magistratura'. Questa sigla sta ad indicare il trio d'attacco sceso in campo quest'oggi: Cassano, Sneijder e Milito. Un trio delle meraviglie. Se pensiamo poi anche a Coutinho e Palacio, si passa a una fantastica manita. Forse è l'attacco, sulla carta, più forte di cui dispongano tutte le squadre della Serie A. Stasera lo dimostrano. Cassano è come se giocasse da anni con Milito e Wes. Questa è la dimostrazione che quando un giocatore è dotato di classe e talento non ha bisogno di periodi di ambientamento per conoscere i suoi compagni. Milito, da una prova di forza imbarazzante, con due assist e un gol alla prima in campionato. Dopo Messi e Cristiano Ronaldo è il giocatore che più ha segnato nel 2012. Ci sarà un perchè. Cambia la 'C' (Coutinho per Cassano) ed il risultato non cambia. Il piccolo brasiliano sta dimostrando che il prestito all'Espanyol è servito ed ogni volta che viene chiamato in causa, riesce sempre a dire la sua. Si fa sentire con le giocate ed in più ha imparato in che modo battere a rete. Niente da dire. Solo "bene bene oh". E se il buongiorno si vede dal mattino...
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