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Alla vigilia della Partita con la P maiuscola le parole altro non servono che a soffocare l'attesa indugiando il giusto sui buoni propositi. Bisognerà ridurre al minimo gli errori. Confinare la loro percentuale vicino allo zero. Bisognerà attaccare con lucidità senza arrivare all'assedio finale. Quello disperato e sconnesso. Quello che in cuor suo sente di aver perso la battaglia. Bisognerà essere squadra per tutta la partita, non ci si potrà nascondere, non si potrà tentennare. Non stasera.
Roberto Mancini ha parlato in conferenza stampa. Dell'amarezza tangibile dopo il pareggio con il Cesena non c'è più traccia. La rassegnazione ha lasciato spazio alla consapevolezza. Ad un certo punto, semplicemente, arriva la partita che può disegnare una svolta oppure confermare l'annata storta. La partita del riscatto. Una serata che può farti scattare qualcosa dentro, ha detto il Mancio a proposito delle prestazioni di Kovacic in bilico fra l'innegabile talento e le insicurezze fisiologiche di un giocatore giovane. Un mood più che mai nerazzurro.
Il Wolfsburg è la squadra, tra quelle approdate agli ottavi di finale di EL, con meno esperienza europea. L'Inter quella con più partite giocate in Europa. E nelle sue imprese oltre confine i nerazzurri hanno spesso scritto una grande rimonta. Un'impresa. Dall'inferno al paradiso, in pochi minuti. E' quello che sognano i tifosi nerazzurri. Un'Inter di carattere. Piena di orgoglio. Affamata. Ma senza dimenticare il cuore. Il cuore che ha messo in certe partite memorabili. Il cuore che ha regalato in certe notti. Certe notti il cielo ha colori meravigliosi.
Twitter @SBertagna
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