editoriale

COMPRARE NEL CAMPIONATO FRANCESE? MA NON SCHERZIAMO…

Caro Letizia, ti stimo come collega, ci siamo sentiti a Telelombardia in estate quando ti occupavi di mercato e siamo entrambi “voci” di radio MilanInter. Detto tutto questo, per “colpa” del tuo editoriale, che sono andato a leggere bene,...

Alessandro De Felice

Caro Letizia, ti stimo come collega, ci siamo sentiti a Telelombardia in estate quando ti occupavi di mercato e siamo entrambi “voci” di radio MilanInter. Detto tutto questo, per “colpa” del tuo editoriale, che sono andato a leggere bene, sono stato invaso da mail di tifosi nerazzurri e non che pretendono più interesse per il calcio francese, perché, come giustamente tu dicevi, molti francesi in Italia han fatto storia, Platini su tutti. Ti fermo, ti stoppo, ti dico ALTTTTTTTTTTTT…Quei francesi erano giocatori da serie A italiana, o meglio, da “big”, “top-club”, mentre quelli elencati da te, e quelli che attualmente militano in nazionale (qualificata di fortuna per i Mondiali del 2010) nelle grandi del nostro torneo farebbero solo panchina. Un esempio? Il tuo Milan ha un ottimo centrocampista, Flamini, nazionale francese e “panchinaro rossonero”. Ma non è finita, perché potremmo parlare di Gourcuff, scartato sempre da via Turati, o da Jean-Alain Boumsong, difensore della nazionale e incubo dei tifosi bianconeri. Attualmente i galletti hanno un solo ed unico fuoriclasse, Ribery, lontano dalle possibilità economiche italiane e presto conoscitore del calcio spagnolo, così come l’altro grande, Benzema, che la Spagna ha adottato in estate. Mi parli di Pino, colombiano e fantasista del Monaco, di Gervinho e di altri ancora, ma ti immagini la campagna acquisti rossonera formata da Pino, Ekoko e Dzeko? I tifosi sarebbero contenti per l’attaccante bosniaco, ma sono certo che alcuni “tifosotti” scambierebbero Pino del Monaco, per Pino dei Palazzi. La Liga 1 (il campionato transalpino) è adatto per chi ha pochi soldi. Milan, Inter e Juventus devono mirare più in alto, e se Pantaleo Corvino preferisce la Svizzera, un motivo ci sarà. In Francia c’è Gourcuff, tutto il resto è noia…