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Un monologo nerazzurro quello andato in scena ieri a Reggio Emilia. Sotto la sapiente regia di Walter Mazzarri, gli attori nerazzurri hanno fornito una prova eccezionale, riuscendo a ricordare tutte le battute e a non recitare colpi a vuoto.Apre le danze il solito Palacio, Taider lo emula, Milito fa il suo ingresso sul palco, aiuta Cambiasso a recitare la sua parte, Alvarez delizia la platea e lo stesso Milito si occupa di far calare il sipario. E' tutto perfetto in questo pomeriggio settembrino.Se deve essere l'ultima di Moratti in trasferta, i ragazzi hanno deciso di onorarlo al meglio. Una gara senza sofferenza alcuna, che regala al presidente gli ultimi sorrisi nerazzurri.MILITO. La doppietta che non ti aspetti. Strano soprattutto se fatta da un “gatto di marmo” come definito da un saccente collega. Forse noi ne capiremo di calcio meno di lui, ma intanto Milito ci ha regalato una enorme gioia. E' l'emblema dell'Inter che vince, cade, si rialza, ricade e torna a vincere. Il proscenio non è quello del Bernabeu nella notte della finale di Champions, ma sette mesi di attesa sono tanti e il gol al Sassuolo ha un sapore particolare. Anzi, i gol. Perchè non si limita a segnarne uno ma ben due alla prima apparizione nella nuova stagione. Adesso avanti cosi, con la consapevolezza che ci vuole ancora un po' di allenamento per tornare al 100% ma la strada intrapresa è quella giusta. Il Principe può risultare ancora una volta decisivo.MORATTI. E' emozionato il Presidente e lo si capisce quando parla ai microfoni nel post gara. Ha seguito la gara forse con un gran magone in corpo ma consapevole che tutto quello che sta facendo è solo un gesto d'amore per il suo affetto più grande. E' la sua creatura plasmata sino alla maggiore età e poi lasciata andare. Ma da buon padre premuroso si è preoccupato di dare tutte le attenzioni e i consigli del caso prima di farla partire in questo erasmus societario che risponde al nome di Thohir. Il nome della famiglia Moratti sarà comunque per sempre legato a quello dell'Inter. I trofei più importanti li abbiamo conquistati sotto la loro egemonia e sarà impossibile anche solo per un momento cancellare il loro ricordo.SQUINZI. Di solito non si parla degli assenti, visto che il Presidente del Sassuolo ha avuto la saggia idea di dileguarsi dopo mesi di proclami su questa sfida, ma la soddisfazione oggi è enorme. L'Inter ha mostrato al novello presidente come si costruisce una squadra di calcio vincente e come si fa calcio. Non con proclami, ma con il duro e serio lavoro dei propri dipendenti. Magari il Sassuolo non farà una fine indegna e non scenderà in serie B alla fine della stagione, ma per adesso possiamo dire che i pensieri del presidente neroverde dovranno concentrarsi maggiormente sulla salvezza della propria squadra e non sulle sconfitte dell'Inter. Sarà per la prossima. Magari ancora in serie A.P.S.: speravamo si consolasse con il suo Milan stasera ma ahimè...anche quello oggi ha deluso! Consuetudini.
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