editoriale

Confusi e sfortunati. Milito: la riconoscenza non fa gol e punti. Arbitri? Mah

Alessandro De Felice

Non una bella Inter anche se propositiva. E’ questo quello che ne viene fuori dopo il pareggio con il Cagliari in casa per 1 a 1. Poche occasioni per i sardi e una attenta partita in difesa, mentre noi tanta confusione in avanti. Il primo...

Non una bella Inter anche se propositiva. E' questo quello che ne viene fuori dopo il pareggio con il Cagliari in casa per 1 a 1. Poche occasioni per i sardi e una attenta partita in difesa, mentre noi tanta confusione in avanti. Il primo tempo non ha avuto grandi sussulti visto che scardinare la difesa cagliaritana sembrava impresa assai ardua viste le maglie strettissima nella propria trequarti. L'Inter ci prova ma è molto lenta: Kuzmanovic tocca il pallone sempre due volte in più del necessario e Milito davanti è un fantasma. Purtroppo il Principe non è in condizione e se Mazzarri dice sempre che Icardi ha solo una mezz'ora nelle gambe, ci chiediamo quanti minuti abbia realmente nelle sue il buon Milito. Lento e impacciato, forse sarebbero migliori altre scelte. Non si discute il campione ma il suo momento attuale e quello che si vede scendere sui campi della Serie A è solo uno sbiadito ricordo della punta che ci permise di vincere tutto. Nella ripresa l'ingresso di Icardi invece cambia molto il peso specifico dell'Inter in attacco e proprio il 21enne di Rosario propizia con l'assist l'1 a 1 e coglie la traversa al 90'.Non arriva cosi la terza vittoria consecutiva, una vera utopia in questa stagione e forse contro questo Cagliari, qualcosa in più si sarebbe potuto fare, arbitro permettendo.RUSSO. Pare impossibile non parlare del direttore di gara o fare finta di non vedere le cose quando sono contro i nostri colori. Senza voler essere prolissi possiamo semplicemente permetterci di indicare che nei falli di mano in area conta la volontarietà del gesto (ed in Juan Jesus questa non esiste) per assegnare il rigore e che quando due chiudono a sandwich un giocatore che sta per colpire la palla di testa, nel 99% dei casi è sempre fallo. Manca l'1%: quello dell'arbitro Russo.

ICARDI. Inutile nascondersi dietro un dito: tra lui e Milito attualmente c'è un abisso. Il più giovane è in palla, si getta su ogni pallone come se fosse un indemoniato e fa peso davanti; il Principe invece sembra essersi trasformato nella 'bella addormentata', rallenta le azioni e purtroppo sbaglia tutto ciò che gli viene servito. Non è questione di poca riconoscenza, ma a 34 anni forse sarebbe il caso di non insistere più di tanto su di lui dal primo minuto, ma magari inserirlo a partita in corso. La riconoscenza non regala gol e punti.

SFIGA. Quando Icardi coglie la traversa al 90' capisci che neanche questa Domenica è la giornata buona. Vero che le azioni sono state confuse, con palloni gettati a casaccio in avanti, ma avendo il puntero argentino li in area, questo tipo di giocate sono consentite. Anche nel caso del rigore contro, la fortuna ci volta le spalle. Se solo Samuel non avesse mancato il rinvio, forse Juan Jesus non si sarebbe trovato ad intervenire con la mano su quel pallone scodellato nel mezzo.