editoriale

Dal fondo si può solo risalire. Kovacic un faro. Contestazione? Più che giustificabile

Alessandro De Felice

Sei sconfitte nelle ultime sette gare. 15 sconfitte in campionato e addio Europa. In questi casi conviene vedere il bicchiere mezzo pieno e pensare che dal fondo si può solo risalire. Stramaccioni parla di ‘rabbia dentro’ e bisogna...

Sei sconfitte nelle ultime sette gare. 15 sconfitte in campionato e addio Europa. In questi casi conviene vedere il bicchiere mezzo pieno e pensare che dal fondo si può solo risalire. Stramaccioni parla di 'rabbia dentro' e bisogna dire che a sprazzi si è anche vista. Ma ci sono degli evidenti limiti che non si possono superare. Sommando anche la sfortuna che ci perseguita in questo periodo i problemi raddoppiano. Non a caso si fanno male anche Jonathan e Ranocchia questa sera, costringendo l'allenatore a dover schierare Pasa e Benassi sulla linea difensiva. Loro hanno fatto la loro onesta partita, dando credito alle nostre parole di ieri: forse bisogna rischiarli un po' di più questi ragazzi, ora che l'Europa è pura utopia. Il primo gol è un disastro firmato Handanovic, Ranocchia e Juan Jesus. In tre sul pallone, non lo prende nessuno e si crea una carambola che involontariamente favorisce Floccari. Il pareggio arriva grazie a un'ottima scelta di tempo di Alvarez che salta di testa e insacca. Purtroppo sul finire del primo tempo Ranocchia combina un altro pastrocchio e atterra Floccari in area. Il rigore viene visto dal giudice di porta, ma sempre rigore è. Hernanes sigla il raddoppio. Nella ripresa si prova a recuperare la gara e Guarin si procura un importante rigore, ma Alvarez questa volta si fa rimproverare e scivola rovinosamente sul pallone sparando il rigore alle stelle. Forse i calci di rigore non sono la sua specialità, visto anche il modo in cui era stato battuto quello di Napoli, poi finito ugualmente in rete. La rete del tre a uno la sigla Onazi con una perla da oltre 25 metri. Si spengono le luci su San Siro e il pubblico applaude. Si spera sempre che il vento possa cambiare.

LA CONTESTAZIONE. E' forse la cosa più interessante della giornata se si tifa Inter. Record di abbonati, tifosi sempre presenti, pazienza illimitata, ci sono tutti i presupposti per poter cercare delle risposte. Non dimentichiamoci che a San Siro son volati giù dalle tribune i seggiolini quando in Coppa Uefa si giocava contro l'Alaves. Sarebbe bello se il Presidente cercasse il confronto. Anche perchè ci son certi punti su cui anche noi saremmo più che curiosi, pur non facendo parte della Curva Nord.

KOVACIC. In un momento in cui più che nerazzurro si vede solo nero compare lui. Il faro del centrocampo. Emana tanta di quella luce che potrebbe far chiudere l'Enel. Veroniche, tocchi di prima e accelerazioni, sa sempre quello da fare. Alle volte capita che sbagli un passaggio, ma glielo si può anche concedere. Non dimentichiamoci che è un classe '94 ed ha da poco compiuto 19 anni. Il tempo è dalla sua parte ed è proprio da lui che bisognerà partire. Sia che faccia l'interno, sia che faccia il regista, sembra l'unico da cui non poter realmente prescindere oltre ad Handanovic.