editoriale

Due cose di Inter-Chievo che vi sono sfuggite (e non solo a voi)

Sabine Bertagna

E’ stata una partita tutto sommato semplice, quella che ha permesso all’Inter di riappropriarsi, contro il Chievo, della vittoria e degli agognati tre punti. I nerazzurri hanno creato tantissime palle gol, si sono davvero superati...

E' stata una partita tutto sommato semplice, quella che ha permesso all'Inter di riappropriarsi, contro il Chievo, della vittoria e degli agognati tre punti. I nerazzurri hanno creato tantissime palle gol, si sono davvero superati abbinando una buona efficacia di gioco sulle fasce ai tentativi di insaccare la rete. Finalmente si è vista in campo un'Inter produttiva, capace di mettere in difficoltà l'avversario e di schiacciarlo pericolosamente nella sua area. Si è visto tanto, tantissimo Icardi, ma a tirare in porta ci hanno provato un po' tutti. Da Kondogbia a Brozovic, passando per Miranda. Una partita semplice, quindi, perché a senso unico, se escludiamo gli attimi finali e il solito sbandamento dettato forse dalla paura di essere raggiunti dall'ennesimo pareggio beffa.

Probabilmente ai più saranno sfuggite le parole rilasciate nell'intervista pre-gara di Ivan Radovanovic. Il giocatore del Chievo analizzava brevemente le ultime due prove con Lazio e Juve e dichiarava innocentemente che con i bianconeri la squadra non era scesa in campo (la partita, giocata a Verona, si è chiusa per 4 a 0 a favore della Juve), ma che con l'Inter avrebbe venduto cara la pelle. Cosa realmente successa, se pensiamo alla grandissima partita giocata dal debuttante Seculin. Non ci piace fare del vittimismo, ma a volte a pensar male...

Veniamo invece alla moviola della partita. Non ci sono stati molti episodi che hanno meritato un'analisi approfondita, ma uno in particolare (bellamente ignorato da televisioni, giornali e commentatori del giorno dopo) merita la nostra attenzione. Icardi, infatti, ad un certo punto della partita, mentre si stava dirigendo verso la porta avversaria, finisce a terra. Finisce a terra e viene calpestato ripetutamente da alcuni difensori del Chievo, senza che l'arbitro fischi nemmeno il minimo fallo sindacabile. Un episodio che avrebbe dovuto riempire tutte le moviole ed è stato invece inghiottito da un sorprendente silenzio. Sorprendente perché se a commetterlo fosse stato qualche giocatore con la nomea di quello che fa falli cattivi (per esempio un Melo), chissà gli scudi di proteste. Chissà l'indignazione. Aria fritta. Ci si è piuttosto soffermati sulla ingiustificata richiesta da parte del Chievo di un rigore negli ultimi minuti del match. Il tocco di Juan Jesus è nettamente di petto. E meno male, perché se no chi le sentiva le moviole...

Twitter @SBertagna