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Inutile, quando rallentano le squadre che ci precedono in classifica, noi non riusciamo mai a cogliere l'occasione. Anzi, per come sono andate le cose, il punto contro il Torino è da considerarsi un punto guadagnato più che due punti persi. L'Inter pareggia in casa contro il Torino per 2 a 2, riuscendo addirittura a far segnare una doppietta a Meggiorini, attaccante privato del vizio del gol. L'ultima rete in serie A, dall'ex attaccante della primavera nerazzurra, era stata siglata addirittura 28 giornate fa, il 20 Settembre 2011, proprio in quel Novara-Inter che sancì l'allontanamento di Gasperini dalla panchina dell'Inter.Eppure dopo quattro minuti le cose sembravano essersi messe bene per i nostri colori, con la punizione magistrale di Chivu che non lasciava scampo a Gillet. C'erano tutti i presupposti per una serata tranquilla, quando Guarin decide di fare una cosa che mai si dovrebbe fare durante i 90 minuti, tentare il dribbling al limite della propria area di rigore soprattutto quando si è due contro uno. Meggiorini recupera il pallone e segna l'1 a 1. Nel secondo tempo altra disattenzione difensiva con Cerci che combina il brutto e il cattivo tempo sulla fascia destra d'attacco e serve in mezzo Meggiorini che segna la sua doppietta. L'Inter decide di attaccare a testa bassa ma è divisa in due tronconi: nove uomini dietro la linea della palla e davanti solo Cassano e Palacio. Nel mezzo 30 metri di vuoto.Finisce 2 a 2 cosi l'incontro con l'Inter che non riesce a battere il Torino in casa e perde un'altra buona occasione per avvicinarsi ancora di più al podio del campionato.
DI NECESSITA' VIRTU'. E' vero, gli uomini disponibili sono solo quelli, la qualità latita, ma che senso ha mettere Guarin largo a destra facendogli fare l'ala nel 4-4-2? Serve un cambiamento ma lo si capisce solo nel secondo tempo, con Cambiasso che riesce a rendersi pericoloso in avanti grazie agli inserimenti che gli permettono di siglare il pareggio. Oggi l'Inter sembrava un'accozzaglia di uomini buttati in campo alla rinfusa. Un po' come accade sui campetti di calcio amatoriale o nelle sfide tra liceali. Spazi enormi tra un reparto e un altro, uomini fuori ruolo, non è questa la vera Inter. Altra curiosità: possibile che una squadra che deve lottare per il vertice, si adegui sempre all'avversario non riuscendo mai a dare un'identità di gioco? Adeguarsi anche al Torino pare un po' troppo. Per incutere timore, bisognerebbe che le altre si adattassero a noi e non viceversa.
APATIA. Domani sarà il 28 Gennaio e la casella acquisti recita solo e soltanto il nome di Rocchi. 36enne di belle speranze. Forse ancora acerbo per giocare con la nostra maglia, si formerà negli anni a venire. A parte le battute, fatte per sdrammatizzare lo stato in cui ci troviamo, la società è ora che cominci a muoversi. Abbiamo tollerato tutte le cessioni, abbiamo dato giusta riconoscenza a chi ci ha fatto vincere il Triplete, ma le vere squadre con una mentalità vincente, il giorno dopo una vittoria la dimenticano e pensano ai prossimi traguardi da raggiungere. Noi invece no. Viviamo in questo stato di apatia, senza acquistare nessuno. Qui non serve solo Paulinho, servono un esterno destro, un regista e un attaccante di peso. Qualcuno sarà mai in grado di capirlo? Va bene la crisi, va bene il Fair Play Finanziario, ma un conto è rispettarlo un conto è specularci. Anche perchè questa rosa non è in grado di raggiungere il terzo posto cosi come stanno adesso le cose. Se vogliamo la Champions bisogna aggiungere linfa nuova alla squadra, altrimenti rassegnamoci a un altro anno di Europa League a giocarcela contro le temibilissime Vaslui o Neftçi Baku.
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