editoriale

E SE LA TATTICA DI MOU FOSSE UNA BOUTADE?

Alessandro De Felice

Mourinho con i suoi atteggiamenti in questi due anni di nerazzurro, ci ha sempre stupito. Non vi è stata partita in cui ci sia stato qualcosa di normale o di previsto. Ma si sa che avendo in panchina uno ‘Special One’ non ci si può...

Mourinho con i suoi atteggiamenti in questi due anni di nerazzurro, ci ha sempre stupito. Non vi è stata partita in cui ci sia stato qualcosa di normale o di previsto. Ma si sa che avendo in panchina uno 'Special One' non ci si può aspettare altro. Col tempo abbiamo imparato inoltre che la tattica migliore utilizzata da Mou nel prepartita è quella di attirare su di sè tutte le attenzioni degli addetti ai lavori, per permettere alla squadra di lavorare nei modi più sereni che ci possano essere. D'altronde in questi giorni stiamo notando come l'argomento che tiene banco sulle prime pagine dei quotidiani sportivi e non, non sia l'Inter che dopo 38 anni si appresta a giocare una finale di Champions League, ma la possibilità che il tecnico portoghese si sieda il prossimo anno sulla panchina del Real Madrid.Volendo analizzare la situazione, i giocatori nerazzurri stanno svolgendo serenamente la preparazione di un evento fondamentale per la storia dell'Inter, dato che potrebbe far diventare la squadra nerazzurra regina d'Europa, realizzando quella 'tripletta' che mai nessuno in Italia è mai riuscito a portare a casa. Il Real Madrid, non ha ancora esonerato il tecnico cileno Manuel Pellegrini, che ha ancora un anno di contratto. Le voci della dirigenza madridista inoltre, da Zidane a Valdano, non vedono di buon occhio l'arrivo del tecnico lusitano, per il suo potere mediatico che potrebbe sconvolgere la capitale spagnola. Alla panchina nerazzurra in questi giorni, sono stati accostati i più svariati nomi. Ma col passare del tempo, tutti stanno venendo meno. Rijkaard ha un contratto in Turchia che vuole rispettare, Hiddink è impossibile che arrivi, Benitez dichiara di essere felice a Liverpool. Rimangono due nomi: Mihajlovic e Capello. Mentre il primo risulta essere un pò troppo inesperto forse per guidare una squadra del calibro dell'Inter, il secondo ha un contratto con la nazionale Inglese che scade nel 2012 ed in caso di esito non positivo del mondiale, difficilmente lascerebbe la squadra da perdente.Ultimo particolare non irrilevante, è l'amore e l'affetto che Mourinho nutre nei confronti della squadra e dei sostenitori dell'Inter. Un pubblico che non lo ha mai abbandonato e che lui dichiara di amare, tanto da baciare in conferenza stampa lo stemma della squadra. Poi si sà, Mou ha una forza caratteriale che neanche l'intero ordine dei giornalisti potrebbe intaccare con le loro critiche, molto spesso a sproposito. Non ci resta che aspettare e sperare che questa, sia l'ultima ingegnosa e innovativa tattica della stagione, per poter continuare il nostro cammino mondiale con il Vate di Setubal al nostro fianco. In ogni altro caso comunque l'Inter, ma non l'Italia, sarà a vita la sua seconda casa.