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In molti l'hanno definita una rivoluzione silenziosa, ma quello che ET sta apportando all'Inter è in realtà un cambiamento che fa rumore. Molto rumore. Intanto ad oggi le dichiarazioni sugli intenti societari sono sempre state chiare e mai contraddittorie. Per esempio siamo riusciti a spiegare che non abbiamo mai speso 10 milioni per la metà di Belfodil, come in molti avevano millantato. Comunicare con chiarezza i risvolti di mercato è l'unico modo, a volte, per mettere a tacere le illazioni. Branca è stato rimosso dal suo incarico, ma coloro che hanno suggerito si trattasse di un allontanamento simbolico per accontentare la piazza sono stati smentiti dalla conferma di Ausilio. Che ora ha un ruolo potenziato e grandi responsabilità. La giusta ricompensa per un lavoro spesso svolto in silenzio, mediaticamente poco considerato. Sulla parte giovani ha già fatto grandi cose, non un caso quindi che Thohir abbia voluto metterlo a capo del settore che da oggi in poi comprenderà la prima squadra, la Primavera e lo scouting.
Rimane scoperto un ruolo che per ET è nevralgico e strategico: quello della comunicazione. Lui lascia poco al caso quando si tratta di lanciare messaggi. Che siano rivolti ai giornalisti o alla squadra. Tutto ciò che non sarà in linea con i nuovi intenti societari non farà parte della nuova Inter. Parliamo dei giocatori, dei dirigenti e anche dell'allenatore. C'è ragionevolezza in tutto questo e anche molto cuore. Per la propria creatura si è disposti a fare sacrifici ed essere duri quando le circostanze lo richiedono. Tutto quello che si era augurato Moratti in quella famosa intervista estiva per la sua Inter. È bello vedere che per ora ci ha visto giusto.
Twitter @SBertagna
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