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Divento pazzo. Le critiche di tifosi, le parole poco gradevoli di alcuni giornalisti o giornalai, dipende, sono tutte per Samuel Eto’o. Segna poco, sbaglia troppo, sono le accuse mosse contro il fuoriclasse camerunense, che nel tridente “Mourinhano” si aggiunge al centrocampo, in fase di copertura, e insegue gli avversari fino al limite della nostra area di rigore. Un altro calciatore, o meglio un altro immenso e grandissimo fuoriclasse ha fatto lo stesso “sporco” lavoro di Eto’o negli anni passati (lo scorso in particolare: 12 gol in campionato, quest’anno già oltre i 20, 23 per l’esattezza): Wayne Rooney. L’inglese si sacrificava per Cristiano Ronaldo, unendosi alla linea mediana e percorrendo km sulla fascia per coprire, recuperare e ripartire. Il bomber era il portoghese, ma Rooney veniva sommerso da applausi ed elogi. Cambia la nazione, cambiano i nomi, ma Eto’o sta a Rooney come Ronaldo sta a Milito. L’argentino segna, il camerunense si sacrifica. Una sola partita da primissima punta, una sola doppietta in Italia, proprio in quella gara: Inter-Palermo 5-3. L’ex blaugrana realizzerà 2 gol in poco più di 30 minuti, poi il suo compagno di reparto, Balotelli (autore di una gara fantastica) lascerà il posto a Milito, Eto’o si sacrificherà e il quinto gol ai rosanero sarà opera dell’argentino. Mourinho e il camerunense hanno deciso così: vietato criticare, o meglio, vietato criticare senza riflettere!
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