editoriale

FACCIAMO COSI’, ROMA CAMPIONE E TUTTI IN VACANZA

Il paese di pulcinella, oramai siamo legati a questo luogo comune che, quantomeno nel calcio, giorno dopo giorno torna ad essere sempre più di gran moda. Derby di Roma, stadio Olimpico, i giallorossi vincono in rimonta una gara che poteva essere...

Giovanni Montopoli

Il paese di pulcinella, oramai siamo legati a questo luogo comune che, quantomeno nel calcio, giorno dopo giorno torna ad essere sempre più di gran moda.Derby di Roma, stadio Olimpico, i giallorossi vincono in rimonta una gara che poteva essere chiusa in favore della Lazio se solo Floccari non avesse calciato un rigore inguardabile. Finale di gara, Capitan Totti, uomo simbolo della Roma giallorossa, decide di far parlare di se, emulando il gesto degli imperatori romani. Pollice verso e Lazio condannata a lottare per non retrocedere. Sorvoliamo sull'eleganza del gesto, anche perchè non è la prima volta che il numero 10 giallorosso si rende protagonista di fatti del genere (ricordate il gol al Meazza realizzato contro l'Inter? Totti sotto la Curva Nord con le mani alle orecchie? I tre Vaffa rifilati a Rizzoli? I pugni al pallone tra le mani di Manninger?). Cosa succede poi? Ci si aspetta una squalifica come minimo. Come ad esempio nel caso in cui il protagonista fu Balotelli che rispose ai tifosi che lo insultavano: 7 mila euro di multe e una giornata di stop. Così naturalmente non è andata. La giustificazione del capitano giallorosso appare naturalmente ingenua quanto quella data da un bambino sorpreso con le mani nella marmellata: “il mio gesto non voleva offendere nessuno”. Morale? 20Mila euro di multa, arrivederci e grazie. Ci vogliamo fermare qui? Certo che no.Incidenti durante il derby. Stranamente gli attentissimi agenti federali, quelli che hanno partecipato alla squalifica di Cambiasso per un pugno sferrato nel tunnel del Meazza in occasione di Inter - Sampdoria, scagionato dall'aggredito in seguito, incredibilmente non hanno segnalato nulla di quanto accaduto. Tifoserie che si rendo protagoniste di episodi di questa gravità in un paese normale verrebbero sanzionati con la squalifica dal campo, costringendo la propria squadra a disputare le gare future a porte chiuse. In un paese normale, certo, non nell'Italia del pallone. A questo punto facciamo così: anticipiamo la fine del campionato, organizziamo la festa al circo massimo, sventoliamo il bandierone giallorosso e gustiamoci le tette della Ferilli. Almeno andremo in vacanza un po' prima questa volta.