Dovevamo giocarcela a centrocampo. Dovevamo. Peccato che il nostro centrocampo constava di due giocatori contro i quattro del Milan. E quelle tre punte davanti subito dal primo minuto a illuderci su una presunta voglia offensiva targata Inter. Il calcio non è sempre allegria. Stasera, per esempio, non lo è stato per nulla. 43 secondi per dare avvio ad una partita che sicuramente i nerazzurri hanno meritato di perdere. Dalla formazione al campo. Dagli spogliatoi, dove animi fin troppo sereni facevano presagire ad un immotivato senso di tranquillità, al campo, dove animi troppo poco aggressivi incidevano come una piuma che si adagia sull'erba. Reazione? Nulla. Errori? Tanti, troppi. A partire dai gol sbagliati (Eto'oooooo) per finire con ingenuità difensive allarmanti. Il bello è che vista la partita di stasera uno potrebbe anche pensare che i rossoneri meritino la testa della classifica. Certo, se la meritano se i diretti concorrenti si scansano. Se depongono le armi. Se decidono che affrontare i rossoneri cantando trullalero trullala e scoprendosi in tutti gli spazi sia una mossa intelligente. Il Milan aveva una carta da giocare e giustamente l'ha fatto. La voglia stratosferica di batterci. Umiliarci. Senza Ibra, poi. Con l'appoggio di uno stadio tutto rossonero non è stato difficile. Diciamo anche che la distribuzione dei cartellini gialli ha lasciato tutti un pò perplessi (in Europa, si sa, le cose sono un tantino diverse), ma tant'è: non abbiamo di certo perso per quello. In dieci e sotto di un gol si poteva, o meglio, si doveva fare qualcosa di più. In campo solo sguardi vacui che seguivano le ripartenze rossonere. Praterie lasciate al nemico, libero di infierire. C'è qualcuno? Sì, qualcuno c'è. Wesley Sneijder dopo essere stato intercettato mentre mormorava un non possiamo perdere, dopo aver preso la sua solita razione di calci, dopo aver cercato in tutti i modi (non sempre nel migliore dei modi) di farsi breccia tra le maglie del nemico non ha nascosto la sua rabbia nei confronti della sua squadra, rea di avere mollato. Cosa succederà, ora? Interrogativo banale e poco urgente. Forse sarebbe meglio capire che cosa è successo stasera...
editoriale
Foera i ball!
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