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La preoccupazione più grande per i circa cinquemila tifosi nerazzurri, in ordinata coda da giovedì notte per un biglietto che vale una finale, è senza ombra di dubbio questa. Riuscire ad acquistarlo. Rientrare in quel ristretto numero di sostenitori che se ne andrà a Madrid. Il serpentone transennato costeggia il parco della banca. Al suo interno fantasia e sopravvivenza hanno dato luogo ad un civile accampamento con regole ben precise. Ci si può allontanare per sgranchirsi le gambe o comprare una pizza, ma ogni ora c'è un appello al quale rispondere. Liste che hanno messo nero su bianco l'esatto ordine di arrivo dei tifosi. In coda da ore. Ad osservare la scena non si può fare a meno di provare una fitta di rabbia. Tanti gli interrogativi. Era veramente l'unico modo per organizzare la vendita dei tanto agognati biglietti? 5.000 tagliandi contro i 40.000 abbonati sono una cifra irrisoria. E poi le agenzie. I pacchetti che non si trovano e quelli che si trovano ma hanno cifre da capogiro. Quel sogno di essere in finale e che da subito aveva lasciato presagire che non sarebbe stato così facile parteciparvi. Il Bayern ha risolto la questione premiando i fedelissimi: 19.000 biglietti riservati agli abbonati. E non ci risulta che nessuno di loro abbia dovuto accamparsi in mezzo ad una strada per acquistarlo. Intanto in via Massaua (da oggi una via famosa) si inganna il tempo e si cerca di asciugarsi dopo l'acquazzone. C'è chi beve, chi dorme al riparo di una tenda, chi gioca a carte e chi legge. Qua e là striscioni nerazzurri marcano il territorio. La parte più vicina all'ingresso della banca (per intenderci quella di chi ha al suo attivo parecchie ore di attesa) è difesa da uno stuolo di camionette di polizia. Onde evitare l'infiltrarsi di gruppi dell'ultimo minuto. Si spera che la vendita venga anticipata di qualche ora. Lo spera chi il pacchetto non ha potuto permetterselo, nonostante l'inesauribile amore per l'Inter. Al contrario di quelli che, già privilegiati perchè detentori di una carica politica, hanno comodamente comprato il biglietto e il volo senza dover soffrire nemmeno una goccia di pioggia. Persone che di questa squadra si sono ricordati dopo decenni e che all'evento clou dell'anno proprio non volevano mancare. Ma se volete conoscere i veri tifosi andate a farvi un giro in via Massaua. Vedrete facce stanche e provate illuminarsi al pensiero di quel 22 maggio. Forse si alzerà anche qualche coro. Nella speranza che quel FORSE davanti a ce ne andiamo a Madrid scorrà via come l'ultima pioggia. E rimanga un lontano ricordo...
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