editoriale

Fotocopia di un’estate

Sabine Bertagna

Dopo il triplete le estati sembrano tutte più o meno uguali. Sbiadite e immobili. Afflitte da un attendismo indolente, tipico delle località soleggiate oltremisura. Il problema, oggi come ieri, non è fare poco o nulla. Il problema, oggi più di...

Dopo il triplete le estati sembrano tutte più o meno uguali. Sbiadite e immobili. Afflitte da un attendismo indolente, tipico delle località soleggiate oltremisura. Il problema, oggi come ieri, non è fare poco o nulla. Il problema, oggi più di ieri, è farlo nei tempi e nei modi sbagliati. Vuoi vendere Eto'o ad una cifra da capogiro? Premesso che la cifra deve rasentare l'imbarazzante e far arrossire chi la pronuncia, lo devi fare per tempo, come avvenne nel caso di Ibra. Vendi, incassi e investi sul mercato. I nerazzurri sembrano perennemente in attesa. Gli acquisti dipendono dalle cessioni, ma se vendiamo un giocatore a dieci giorni dalla chiusura del mercato è abbastanza evidente che diventa difficile, se non impossibile, sostituirlo. Soprattutto se stiamo parlando di un giocatore che si chiama Samuel Eto'o. Ed è poco probabile che una qualsiasi altra squadra, grande o piccola che sia, si separi da un big all'ultimo momento. Senza contare che le competizioni europee sono già partite.

Ad una manciata di giorni dalla chiusura del mercato, senza Eto'o, con giovani di prospettiva (e questo potrebbe essere un progetto interessante), la società nerazzurra galleggia in un limbo di apparente incertezza. Priva di una linea di condotta chiara. Oggi come ieri il progetto fatica ad emergere. Se l'obiettivo è svecchiare la rosa, Forlan, valido giocatore, può diventare un elemento di contraddizione. Se l'obiettivo è simulare un regime di fair play finanziario, non ci è chiara l'assenza sulla scena di quasi tutte le altre squadre. Se l'obiettivo è essere competitivi bisogna necessariamente rivedere alcuni reparti, per aggiungere qualità e dare respiro a chi ha già speso molto per questa squadra.

Come in tutte le estati di calciomercato all'Inter sono stati accostati numerosissimi nomi. Forse per riempire le pagine dei giornali, forse per dare l'idea che si stesse muovendo qualcosa. Sarebbe stato sufficiente prendere spunto dall'egregia sessione di mercato invernale svolta nella scorsa stagione. Pazzini e Ranocchia. Idee chiare e decise, proiettate verso obiettivi precisi e concreti. Riempire i buchi e diventare più competitivi. Nell'attesa di essere smentiti dall'arrivo di un giocatore perfettamente integrabile nella rosa allenata da Gasperini (per intenderci, un acquisto di quelli da leccarsi i baffi), nell'attesa che si delineino i prestiti, le comproprietà, i riscatti onerosi e quant'altro, nell'attesa che questa sfiancante estate veda finalmente il suo tramonto, fotocopiamo quella della scorsa stagione. Aggiungiamo qualche faccia nuova, togliamo quella del giocatore più pagato della storia e ci rimettiamo in attesa. In fondo lo abbiamo fatto fino a ieri. Che cosa saranno mai altri cinque giorni...