editoriale

Fuori i migliori?

Sabine Bertagna

Fuori i migliori! Era questo il titolo della Gazzetta dello Sport che un anno fa ben fotografava l’eliminazione del Milan dalla CL, dopo 180 minuti a dir poco esaltanti, nei quali la squadra rossonera non era riuscita ad infilare nemmeno una...

Fuori i migliori! Era questo il titolo della Gazzetta dello Sport che un anno fa ben fotografava l'eliminazione del Milan dalla CL, dopo 180 minuti a dir poco esaltanti, nei quali la squadra rossonera non era riuscita ad infilare nemmeno una rete al fortissimo Tottenham. Evidentemente però, vi erano stati dei segnali di grandissimo calcio, che non avevamo intravisto, perché a quanto si leggeva il giorno dopo il Milan ne era uscito a testa altissima. Niente a che vedere con partitacce come Barcellona-Inter (1-0), dove improvvisamente il difensivismo catenacciaro (dovuto ad un uomo in meno) non era più una caratteristica precipua della nazione italica, ma un atteggiamento meramente nerazzurro. Dettagli.

Non sono un dettaglio i tre gol che l'Arsenal ha buttato freneticamente nella rete del Milan, provando ad ignorare il risultato dell'andata. E se Abbiati non si fosse disteso ad inseguire con la punta delle dita un miracolo, chissà quale tremendo peso avrebbe avuto la serata. I Gunners hanno giocato una partita ambiziosa, lodevole sotto molti punti di vista (quelli della determinazione e della volontà di provare a ribaltare un risultato sulla carta impossibile), senza il minimo accenno di paura. Una squadra con evidenti lacune tecniche e tattiche. Con una difesa imbarazzante e un centrocampo spesso inconsistente. Con un solo giocatore dai piedi eccelsi là davanti, sostenuto da sprazzi di buona volontà e accelerazioni non sempre all'altezza. Una squadra che nel secondo tempo viene agganciata da una stanchezza bastarda, di quelle che ti tagliano le gambe e che ti fanno sbagliare passaggi banali. Quanto ha vinto il club più titulato al mondo, vi chiederete? Veramente ha perso 3-0. Dettagli.

Sì, dettagli. Come i 21 falli fischiati all'Arsenal contro i 7 al Milan. Dettagli che non fotografano una partita, ma che ne illuminano le sue sfumature più intime e meno scontate. Alla fine del primo tempo (sul 3-0 per i Gunners) i cronisti italiani si fanno forza e sottolineano come il Milan non sia stato assolutamente sovrastato dagli inglesi. E' evidente come i problemi risiedano altrove. Noi non siamo abituati a giocare su quest'erba perfetta, commenta un altro giornalista. Beh certo, tre gol si prendono anche per questi motivi che voi definireste futili dettagli. Ibra, votato da tutti come il prossimo Pallone d'Oro (Messi scostati, per cortesia), sul finire della partita ha un atteggiamento talmente aggressivo, che manda fuori (al sicuro) tutti i palloni che i suoi compagni hanno la malcapitata idea di passargli. Decisivo come sempre, in Europa. Forse non sarà un dettaglio nell'assegnazione del Pallone d'Oro.

A prescindere da quello che riusciranno a fare o a non fare i nerazzurri in Champions, prendiamo appunti su come le sconfitte delle italiane in Champions possano assumere sembianze completamente diverse rispetto a quella strana cosa che si chiama realtà. Magicamente trasfigurate in quello che vorremmo sentirci dire da uno specchio clemente. Il fenomeno è già in atto in queste ore, ma ancora deve raggiungere il suo apice. Per ora ci accontentiamo di apprendere che il Milan perdendo 3-0 a Londra ha rimediato un grande spavento, nulla di più. Senza dimenticarci che è tra le 8 migliori d'Europa. Nessuna figuraccia e avanti dritti orgogliosi verso l'ennesima coppa. Lo troverete scritto senza esitazioni. Come un famoso titolo di un anno fa. Fuori i migliori. Se son dettagli questi...

Twitter @SBertagna