editoriale

Fuori l’orgoglio!

Impensabile leggere la classifica dopo l’undicesima giornata di campionato, guardare in vetta e non vedere la formazione nerazzurra. Assurdo non trovarla seconda, spiazzante non vederla terza, mortificante trovarla al quarto posto, dietro...

Giovanni Montopoli

Impensabile leggere la classifica dopo l'undicesima giornata di campionato, guardare in vetta e non vedere la formazione nerazzurra. Assurdo non trovarla seconda, spiazzante non vederla terza, mortificante trovarla al quarto posto, dietro Milan, Lazio e Napoli. Sembra di essere tornati indietro nel tempo, era Hodgson per interderci: “tutte quelle palle la scorsa stagione sarebbero entrate” vero, sacrosanto, ma altrettanto vero che la scorsa stagione avremmo visto il nostro tecnico entrare in campo, prendere per il caschetto Christian Chivu sul gol subito e portarlo fuori dal campo senza troppa filosofia. Se quelle palle la scorsa stagione entravano dentro è perchè buona parte delle conclusioni a rete venivano letteralmente spinte dentro dalla cattiveria tattica che ci metteva il nostro allenatore. Le assenze possono rappresentare un semplice alibi che alla lunga comincia a stancare. Non scomodiamo frasi ad effetto “ogni maledetta domenica si vince e si perde ma...” lasciamo questa psicologia spicciola a Ranieri e compagni, ma il carattere quello no, quello non deve mancare. Il carattere e la consapevolezza di indossare una maglia storica, per la quale milioni di tifosi soffrono, si sobbarcano chilometri assistendo a gare nei peggiori impianti sportivi che un paese che si consideri civile possa avere. Il carattere non è una componente implicita solo del grande campione, il carattere deve essere insito in ogni calciatore e prima ancora in ogni uomo. Carattere, almeno quello, determinazione, almeno quella, voglia di dimostrare, di farsi valere, di ricordare in ogni piazza, in ogni stadio, ovunque, CHI SIAMO. Questa componente non deve assolutamente mancare, deve essere presente in ognuno e, qualora fosse nascosta nei meandri della mente, a questo punto ci deve pensare il tecnico a farla riemergere. Senza scuse questa volta, sotto con il derby, abbiamo avuto pazienza per troppi anni, è ora di ricominciare a vincere, e dobbiamo farlo nel migliore dei modi.