Se su questa Inter ci si dovesse scrivere un romanzo, Icardi sarebbe il protagonista. L'argentino ha scelto l'Inter e i nerazzurri hanno scelto lui. Il numero 9 è sia capitano che uomo immagine di una rivoluzione partita dall'Indonesia. Talmente volto copertina, che nei giorni precedenti al derby di Milano erano virali immagini e volantini con la sua faccia stampata sul Duomo. Nulla a che fare col misticismo e la religione, ma l'argentino sembra essere - almeno in potenza - la vera guida di questa Inter, ancora alla ricerca di se stessa.
editoriale
GIALLO ICARDI
Se su questa Inter ci si dovesse scrivere un romanzo, Icardi sarebbe il protagonista. L’argentino ha scelto l’Inter e i nerazzurri hanno scelto lui. Il numero 9 è sia capitano che uomo immagine di una rivoluzione...
E se un giorno un romanzo sull'Inter e su Icardi dovesse essere pubblicato, di certo sarebbe un giallo degno di Agatha Christie. Non solo per la maglietta sfoggiata a Genova contro la Samp (capitolo rilevante nel romanzo dell'argentino), ma soprattutto perchè il divenire di Icardi e dell'Inter è un rebus difficilmente risolvibile. L'Inter ha conquistato 17 punti in 8 giornate, ed Icardi ha segnato solo 2 gol: bottino magro per uno che l'anno scorso è diventato il capocannoniere del campionato. Ma Mancini non nutre alcun dubbio sulle qualità del bomber e attraverso le frasi pronunciate in conferenza stampa evidenzia ancora di più tutta la fiducia che c'è nei suoi confronti: "È un giocatore che ha sempre fatto tantissimi gol e quando riprenderà a segnare ne gioverà tutta la squadra", ha affermato il tecnico jesino. Anche se a dire il vero non è chiaro se sono più i gol di Icardi che servono alla squadra o se è più la squadra che serve a Icardi per permettergli di segnare. La seconda ipotesi sembra quella più verosimile.
I gol di Icardi hanno portato in dote all'Inter solo 3 punti su 17 (gli stessi di Melo, per intenderci), ancora troppo pochi per consegnare nelle mani dell'attaccante argentino lo scettro di uomo squadra. L'Inter dà la sensazione di avere un po' la coperta corta: quando si difende bene non riesce a pungere in attacco, un deficit che va risolto sistemando gli equilibri della squadra, ancora alla ricerca della giusta formula per collegare i reparti. Per il definitivo salto di qualità mancano la fluidità della manovra e i gol dell'ormai celebre numero 9. Proprio lui, Mauro Icardi, l'unico capace di allungare la coperta fino alla testa, alla testa della classifica magari. Il protagonista del romanzo a tinte nerazzurre non potrebbe essere che lui, con annesse scene noir e thriller. Perché se Icardi ritroverà presto se stesso ci saranno tantissime vittime e a pensarci viene da chiedersi dove potrà arrivare questa Inter con i suoi gol. Forse non potrebbe immaginarlo neanche Agatha Christie.
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