editoriale

GIU’ LE MANI DA MARIO…O NO?

Improvvisamente Mario è patrimonio italiano. Improvvisamente. La Gazza intitolava proprio oggi a gran voce “AIUTO, ci fregano BALOTELLI”. Quindi è probabile che nei prossimi mesi la tendenza sia quella di parlare dei cervelli in fuga...

Sabine Bertagna

Improvvisamente Mario è patrimonio italiano. Improvvisamente. La Gazza intitolava proprio oggi a gran voce "AIUTO, ci fregano BALOTELLI". Quindi è probabile che nei prossimi mesi la tendenza sia quella di parlare dei cervelli in fuga dall'Italia, dello sfacelo della vecchia nazionale di Lippi e di quella nuova in costruzione sotto la guida di Prandelli. Riavvolgiamo il nastro. Solo qualche mese fa Mario era considerato più o meno da tutti uno che la nazionale se la doveva ancora guadagnare. Un cavallo pazzo che avrebbe disturbato gli equilibri di un gruppo rodato. E poi. Diciamoci la verità. Proprio da italiano doc l'aspetto non ce l'ha. Questo era quanto si vociferava, non dieci lustri orsono, ma una manciata di mesi fa. Poi succede che in Sudafrica Marcello Lippi rimedia una figuraccia dalle dimensioni galattiche. E tutti all'unisono ad additare il ct azzurro come l'esecutore di una serie di scelte a dir poco sconsiderate. Perchè non ha portato Mario? Perchè non ha portato Cassano? Tutte domande che la plebaglia comune si era posta per più e più mesi. Trovato il colpevole e voltato pagina, il futuro si chiama Prandelli. Di colpo Balotelli è imprescindibile, Cassano ovviamente ci sarà e poi giocatori come Thiago Motta, Felipe, Zarate, nonostante lo stato ambiguo di oriundi (Camoranesi a Lippi evidentemente non turbava), diventano scelte papabili. "Stranamente" possibili. Se è vero che la nostra nazionale riflette il momento storico della sua nazione ciò che abbiamo visto in Sudafrica è abbastanza indicativo. Sono stati premiati i "raccomandati" (quelli che Lippi mai avrebbe potuto lasciare a casa) e tutto ciò che aveva un'aria nuova è stato ripudiato a prescindere. In mezzo a questa confusione è rimasto anche il tempo per cambiare bandiera senza nessun tipo di vergogna. Da sostenitore di Lippi a suo accusatore. Da difensore del gruppo azzurro alla immediata presa di posizione contro. A Prandelli facciamo i migliori auguri. E se Mario farà parte della nuova spedizione azzurra applaudiamo la scelta. Aggiungendo un giù le mani da Balotelli, che è giovane, interista e fortissimo. Ci godiamo il momento favorevole a Mario. Tutto fantastico. Almeno fino a quando il vento non cambiaerà ancora una volta direzione...