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Certe cose è bene ricordarle. Fredy Guarin, giocatore che segna gol "impossibili" e di classe, non è sempre stato considerato tale. E' facile elogiarlo dopo la rete pazzesca contro il Bologna in Coppa Italia. Finta assurda e sassata a bucare la rete. Wow. Un giocatore che non fa mai cose banali. Che in una delle prime partite giocate in Europa League in agosto (quando ancora non eravamo partiti per le ferie, per dire), con la vittoria in tasca, ha rincorso un avversario al 90° minuto per sradicargli il pallone dai piedi. Che contro la Juve è entrato e ha cambiato la partita con la sua intelligenza irruente. Che contro il Verona ha tirato una punizione sulla traversa che si è schiacciata lì dove i gol sanciscono la loro essenza. Uno che ti fa la differenza. Punto e basta.
Con questa premessa è divertente ricordare quello che succedeva esattamente un anno fa. Quando Fredy Guarin era un giocatore del Porto. Recuperiamo una news del 23 gennaio 2012 di Tuttosport. Scrivevano a proposito del Guaro: "Marcelo Ferreyra, agente del centrocampista, ha dichiarato al quotidiano O Jogo che c'è accordo tra i club: «Oggi sarà un giocatore della Juve, il Porto ha accettato gli 11 milioni e la Juve ha accettato di far salire la cifra al raggiungimento di certi obiettivi. I bianconeri pagheranno 4 mln subito e non due come proposto, e poi i restanti sette in estate». Ehm, le cose non andarono esattamente così. Fredy Guarin non finì alla Juve. Lo prese l'Inter, concludendo l'affare poco prima della fine del calciomercato invernale. Per fortuna.
L'Inter di Ranieri aveva un maledetto bisogno di qualità a centrocampo, ma non fu fortunata in questo. Prese il giocatore del quale aveva profondamente bisogno, ma non potè utilizzarlo subito a causa di un infortunio. Immediate le sentenze. L'Inter ha comprato un giocatore rotto. Lo staff del Porto non l'ha curato a dovere. Il solito bluff. Ma per chi mastica calcio vedere giocare il Guaro anche per pochissimo, nonostante la forma ancora non perfetta, voleva dire soddisfazione. Perché era impossibile non vedere in quello che faceva talento, tecnica e personalità . Avevamo preso uno bravo vero. Ma in pochi lo avevano capito.
"Solitamente viene criticato l'operato della società sul mercato, ma lui è da considerare un grande colpo perché è arrivato in un momento nel quale per molti era un punto interrogativo. Il suo esordio è coinciso con il mio arrivo in panchina ed è stato importante metterlo, con il suo potenziale incredibile, nelle condizioni di rendere al meglio. La posizione di terzo centrocampista lo rende tra i migliori in quel ruolo e ne sono molto contento, ma il merito è tutto suo". Queste le parole di Strama oggi. Le incorniciamo. Semplicemente. Il Guaro c'era piaciuto da subito. Per i colpi e il carattere fiero. E quella faccia da Inter. Qualcuno lo aveva capito subito. Che il posto giusto per uno come lui era qui.
Twitter @SBertagna
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