editoriale

…he’s a striker

Sabine Bertagna

Ci sono poche cose che contano veramente nel calcio. Per quanto si parli per giornate intere, rimbalzando tra il tedio e la fantasia, di coincidenze più o meno probabili, di risultati e di fantaclassifiche é bello sapere che, in fondo, a fare la...

Ci sono poche cose che contano veramente nel calcio. Per quanto si parli per giornate intere, rimbalzando tra il tedio e la fantasia, di coincidenze più o meno probabili, di risultati e di fantaclassifiche é bello sapere che, in fondo, a fare la differenza sono poche semplici cose. Ci sembra quasi strano vedere un'Irlanda già  eliminata scendere in campo aggressiva e i suoi tifosi sostenerla come se tutto fosse ancora possibile. Ci sembra stano perché grazie alla nostra (sub)cultura noi pensiamo al biscotto e a tutti i modi che esistono per fregare. O rimanere fregati. Ma il calcio sono i giocatori con la maglia bianca e verde che dopo una manciata di secondi si proiettano verso la nostra porta, sostenuti da una platea in delirio. A calcio si gioca per vincere. Sempre.

E poi c'é Mario Balotelli. Impertinente, irrispettoso, arrogante. E c'é un mondo intero che qualsiasi cosa faccia, ama ricordargli che sta sbagliando. Che dovrebbe crescere, prima o poi. Che fare un certo tipo di ragazzate non é etico. In questi giorni su Mario si sono dette tante di quelle eresie, che sarebbe difficile elencarle tutte con precisione. Speriamo che sia la volta buona che dimostri il suo talento, sottolineava qualcuno prima della partita con l'Irlanda. Non si capisce perché Mario, uno dei pochissimi azzurri con un talento vero, debba essere l'unico a dimostrarlo mentre i non talentuosi possano deliziarci con le loro chicche indisturbati. Quale sarebbe il peccato originale di Mario? Ma lo vedete come gioca? Come fredda un portiere senza la minima emozione? Riuscite a percepire una differenza stilistica tra le sue giocate e quelle di un Giaccherini qualsiasi? E qualcuno é in grado di spiegarmi da cosa é possibile evincere se i fischi che gli dedicano siano di stampo razzista o semplicemente di timore reverenziale? Dove immergete abitualmente le vostre certezze? L'unica cosa certa é anche l'unica che lascia tutti indifferenti. La classe in campo. Guarda caso anche l'unica cosa che nessuno può permettersi di insegnargli. 

Twitter @Sbertagna