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Lo dice la Covisoc. L'organo della Figc che controlla i bilanci delle società ha ravvisato alcune irregolarità e sta procedendo con una serie di accertamenti. L'ultimo in ordine cronologico riguarda il tesseramento di Borriello, passato dal Milan alla Roma, con la formula del prestito con obbligo di riscatto fissato a 10 milioni, da corrispondere dal mese di giugno di quest'anno. Gli ispettori della Covisoc hanno rilevato che la cessione di Borriello è stata iscritta a bilancio del Milan con una plusvalenza di 3,75 milioni. In maniera analoga è stato iscritto nei registri della Roma l'investimento sul giocatore. L'organo competente sta quindi indagando per trovare eventuali irregolarità di ordine amministrativo. Che cosa rischiano le due società? Dall'ammenda ai punti di penalizzazione. Ovviamente non prendete nemmeno in considerazione la seconda eventualità. E' prevista, ma sarebbe surreale aspettarsela.
Ma torniamo un passo indietro. Mese di aprile. Di nuovo i conti non tornano. Ed ecco ricomparire la Covisoc. L'organo della Figc segnala alla Procura Federale 36 società di calcio. Motivo? Non aver utilizzato per i pagamenti il conto dedicato come richiesto dalle norme della federazione. Esiste quindi una regola, per la quale la federazione chiede di utilizzare un conto corrente dedicato agli emolumenti dei propri tesserati ed esistono delle società che la infrangono sistematicamente. Ecco la lista dei deferimenti: Adriano Galliani (Milan), Aurelio De Laurentiis (Napoli), Riccardo Garrone (Samp), Igor Campedelli (Cesena), Antonio Pulvirenti e Pietro Lo Monaco (Catania), Luigi Corioni e Attilia Ferrari (Brescia), Antonio Rosati e Eustachio V. Montemurro (Varese), Ninetto Sgarbi (Modena), Pasquale Foti (Reggina), Urbano Cairo (Torino), Roberto Benigni (Ascoli), Salvatore Gualtieri e Giancarlo A. Martucci (Crotone). L'adempienza è a quanto pare formale e non sostanziale, quindi nessun rischio di punti di penalizzazione (ve l'avevo anticipato che si trattava di un'opzione surreale).
THE SHOW MUST GO ON. Ad aprile Giancarlo Abete non lasciava trapelare dubbi:" I campionati non saranno in alcun modo sconvolti. Non c'è questo rischio e me ne assumo le responsabilità." Certo, ci mancherebbe che ravvisate delle irregolarità qualcuno rischiasse di pagare per queste. In fondo se esistono le regole è perché così è ancora più divertente trovare una scappatoia per raggirarle come si conviene. Se come dice Abete le norme federali prevedono delle penalizzazioni solo in caso di inadempienze, cioè nello specifico si punisce solo il mancato pagamento, e non il pagamento effettuato in altri modi (irregolari) una domanda sorge spontanea. A che cosa serve la legge?
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