Tutte le cose hanno un nome. I giocatori se non sono all'altezza si definiscono scarsi, il rigore se completamente inventato si dice inesistente. Chiamare le cose con il proprio nome è confortante. Rassicurante. Permette di incasellare i problemi, di etichettarli e forse, un giorno, di risolverli. Ai tifosi dell'Inter viene spesso accostato il termine "esigenti". Una sorta di giustificazione ai mormorii insoddisfatti. Quasi a dire: loro hanno il palato fine, certe situazioni non le accettano. Forse qui non si tratta più nemmeno di questo. L'Inter non è più l'Inter da troppi anni, ormai. Alla fine dell'ennesima stagione ci si ritrova a rivalutare la precedente. In fondo non era poi così male, ci si dice mestamente.
editoriale
I fischi senza nome
Tutte le cose hanno un nome. I giocatori se non sono all’altezza si definiscono scarsi, il rigore se completamente inventato si dice inesistente. Chiamare le cose con il proprio nome è confortante. Rassicurante. Permette di incasellare i...
C'è prevalentemente stanchezza. E nulla come la stanchezza genera frustrazione. Una parte del tifo (quella parte che non ha in fondo mai accettato l'idea che Walter Mazzarri diventasse l'allenatore dell'Inter) lo rifiuta con tutte le sue forze. Lo ritiene responsabile del non gioco, non approva il suo accampare alibi, crede che la rosa, seppur non da primo posto, potrebbe concorrere, in questo triste campionato, almeno per il terzo. In perfetto stile Morattiano, dopo le ultime due sconfitte, ne chiede la testa.
L'altra parte non sostiene in maniera sfegatata WM ma non ritiene che il responsabile di questa situazione sia ancora una volta l'allenatore. Non lo pensava con Stramaccioni, continua a non pensarlo con Mazzarri. Ritiene piuttosto che i giocatori siano quelli che sono. Non dei brocchi, ma nemmeno delle cime. Non era colpa dei giocatori quando in questa squadra militavano ancora importanti pezzi del triplete, come potrebbe esserlo ora che questi giocatori non ci sono più?
"I fischi non hanno un nome, lo stadio è aperto. I fischi possono essere per tutti, non si capisce a chi sono indirizzati. Io sono il primo tifoso e i tifosi di cosa vivono? Di risultati. Allora conviene incitare. Alla fine magari i tifosi poi si arrabbiano. Non hanno un nome preciso i fischi." Il dissenso, anche se fastidioso, va accettato. Tutte le cose hanno un nome. Anche questi fischi. E il primo passo per affrontarli è proprio considerarli per quello che sono. Fare finta che sottendano un generico segnale di frustrazione verso il mondo non cambierà la situazione. Purtroppo.
Twitter @SBertagna
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