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Ci voleva un'Inter così per fare risultato (il passaggio del turno in Coppa Italia era quasi un obbligo) e per consolidare l'autostima. Contro la Samp il Mancio ha schierato un'Inter super offensiva in tutte le sue caratteristiche e in tutti i suoi reparti. I nuovi arrivati sono sembrati a loro agio e hanno avuto modo di mostrare le loro qualità. Lukas e Xherdan hanno confezionato il primo gol: tacco di Poldi e sinistro spietato di Shaq. Il vantaggio ha capitalizzato al meglio il lavoro sin lì svolto e ha regalato la tranquillità giusta per segnare il raddoppio. Icardi su errore difensivo della Samp. Facile ma essenziale. Chiudere le partite è importante.
Xherdan Shaqiri avrà anche fatto panchina al Bayern ma qui, ragazzi, è manna dal cielo. Intanto è sempre in movimento, torna, partecipa a tutte le azioni. Quel fisico un po' strano, che aveva ingannato molti, non può essere fatto di troppi rotolini perché il nanetto magico, come lo chiamano i giornalisti adoranti in Svizzera (un po' permalosetti, eh), non si ferma un secondo, scatta, fornisce idee e cerca forsennatamente il gol. Le statistiche Opta dicono che ha tirato più lui in porta di tutta la Samp. Tirato. In. Porta. Wow. E all'improvviso ci vengono in mente quelle partite sterili in cui nemmeno un tentativo, un tiro sbilenco, un avvicinarsi al portiere avversario. Wow.
E' presto per osannare i nuovi arrivati, come era presto per etichettarli come "ex panchinari" che non avrebbero fatto la differenza. Ma un cambiamento nel ritmo e nella cattiveria della squadra fa già capolino. Xherdan se la ride soddisfatto. Ha già segnato un gol alla prima da titolare. Il Meazza, dopo l'accoglienza folle a Malpensa, se lo coccola. La stampa svizzera è in estasi. Pronta a bacchettare i giornali italiani alla prima critica a Shaq. L'unica cosa che conta è che l'Inter ha scelto bene. Se ne sentiva davvero la mancanza. Di giocatori che fanno la differenza in campo. Con buona pace dei rotolini.
Twitter @Sbertagna
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