editoriale

Ibra indossa l’abito buono… e perde!

Antonio Cassano qualche giorno addietro, dopo il 4-0 al Parma, aveva dichiarato che quando il Milan gioca al suo livello nessuno può batterlo. Ad eccezione degli inglesi del Tottenham, evidentemente… La compagine inglese infatti,...

Alessandro De Felice

Antonio Cassano qualche giorno addietro, dopo il 4-0 al Parma, aveva dichiarato che quando il Milan gioca al suo livello nessuno può batterlo. Ad eccezione degli inglesi del Tottenham, evidentemente... La compagine inglese infatti, ampiamente rimaneggiata e priva del fenomeno Bale, ha espugnato nella serata di ieri il ''Meazza'' con un gol di Crouch (80'). E Zlatan Ibrahimovic, l'uomo che ad inizio stagione aveva dichiarato ''vinciamo tutto'', ha dimostrato una volta ancora al mondo intero di non essere decisivo in Champions League così come gli accadeva quando giocava con la casacca nerazzurra. Una prova impalpabile la sua, fatta di supponenza e scarsa lucidità, in poche parole un corpo estraneo al resto della squadra. Con l'aggravante d'un appoggio sbagliato in fase offensiva che ha dato il via ad una ripartenza micidiale del velocissimo Lennon, conclusasi poi con la rete decisiva di Peter Crouch. Alla luce dei fatti, sarebbe auspicabile che l'altra squadra di Milano facesse sua l'arte della moderazione e dell'equilibrio verbale, evitando così in futuro di esporsi a magre figure come quella in cui è incappata durante questo martedì di coppa. Della serie: chi si loda, si imbroda.