editoriale

Ieri, oggi, domani…

Sabine Bertagna

Ci sono pagine e ricordi che non sbiadiranno mai, a dispetto del tempo che passa. Guardiamo quelle vecchie fotografie e ci accorgiamo che non è cambiato nulla. Sono esattamente come ce le ricordavamo. Ci sono persone e campioni che trascendono il...

Ci sono pagine e ricordi che non sbiadiranno mai, a dispetto del tempo che passa. Guardiamo quelle vecchie fotografie e ci accorgiamo che non è cambiato nulla. Sono esattamente come ce le ricordavamo. Ci sono persone e campioni che trascendono il tifo e i colori. Brava gente capace di mettere d'accordo tutti. Una volta sì che era tutto più semplice. I valori erano semplicemente valori e non concetti da buttare in pasto alle interpretazioni o agli umori di un momento. Cose che non passano di moda. Il Cipe rientra in questa categoria. Lo ricordiamo nell'ennesimo anniversario della sua scomparsa. Improvvisa, prematura, incolmabile. A dimostrazione che i veri campioni non muoiono mai ci sono le nuove generazioni, che si riconoscono in lui anche se lo hanno incontrato solo in fotografia. O nel racconto emozionato di un nonno. Per quell'era, che oggi ci sembra così lontana, proviamo una fortissima nostaglia. Non bisogna essere interisti per amare uno come Giacinto. Uno come lui ti attaccava l'amore per il calcio. Nel rispetto delle regole e della trasparenza. Il Cipe era tutto questo, senza presunzione nè ostentazione. Lo era senza fatica. Quella sensazione di voler fare la cosa giusta a tutti i costi, anche se è la più difficile, ci manca da morire. Ci sono cose che passano e non torneranno mai più. Il Cipe, invece, non si è mai mosso da qui.