editoriale

Il mercato delle beffe

Certo che all’altra squadra di Milano sono proprio forti. I giocatori che puntano devono avere determinate caratteristiche. Se non le possiedono tutte pace, solo su una il club dell’altra sponda del naviglio non transige. I giocatori...

Sabine Bertagna

Certo che all'altra squadra di Milano sono proprio forti. I giocatori che puntano devono avere determinate caratteristiche. Se non le possiedono tutte pace, solo su una il club dell'altra sponda del naviglio non transige. I giocatori in questione devono essere stati in qualche modo nell'orbita dell'Inter. Con priorità a quelli che in passato hanno vestito la casacca  nerazzurra. Vuoi mettere la soddisfazione di fargli dichiarare candidamente nella conferenza stampa di presentazione: "tifo Milan fin da quando ero bambino"? 

Con Alessio Cerci sarà più difficile fare questo giochetto perché l'ex granata avrebbe voluto giocare nell'Inter. Sicuramente a Milanello si inventeranno qualcosa di sorprendente. Attendiamo fiduciosi. Normale che la vicenda abbia lasciato l'amaro in bocca ai tifosi interisti dopo che Mancini si era sbilanciato in suo favore. Dopo che il giocatore e l'Inter sembra avessero trovato un accordo. In questa vicenda si è messo di traverso anche l'Atletico che ha intravisto la possibilità di operare uno scambio interessante. Torres, una mossa del mercato rossonero assolutamente toppata, ritornerà a vestire la maglia della squadra che lo aveva lanciato. Al Milan è stato poco più di un fantasma. E ai rossoneri questo scambio comunque costerà anche in termini economici. Anche se saranno bravi a camuffarlo.

I titoli sul fatto che l'Inter sia stata beffata dal Milan si sprecheranno. Ma le vere figuracce sono altre. La cartolina di Tevez da Rio, per esempio. Con Galliani volato a Manchester per portarlo in Italia, fermato all'ultimo secondo dalle ragioni del cuore di qualcuno che non voleva separarsi da Pato. Maxi Lopez rinchiuso per giorni in un albergo a Milano, per esempio. Biabiany con la sciarpa rossonera e l'affare che salta. Insomma, la beffa è un'altra cosa. Cerci poteva fare comodo all'Inter ma non è l'unico esterno sul mercato. È una guerra tra poveri, che soddisfa soprattutto i giornali. In quanto a correttezza non si offenda il club rossonero se ci rifiutiamo di prendere lezioni da loro. Da chi per abitudine ha spesso fatto accordi prima con il giocatore che con la società. O da chi faceva mercato anche quando non avrebbe potuto farlo. Per Cerci ce ne faremo una ragione e a fine gennaio tireremo le somme. In un modo o nell'altro continuiamo ad essere l'ossessione dell'altra squadra di Milano. Regaliamo ispirazione. Offriamo spunti. La beffa è che nemmeno ci ringraziano.

Twitter @SBertagna