editoriale

Il “silenzio” per Touré. Icardi, che cosa stiamo aspettando?

Non eravamo abituati. Ad un’Inter che parla sempre, che espone i suoi obiettivi, che concede giocatori e allenatore con facilità alla stampa. Con l’arrivo di ET e il management britannico sono cambiate diverse cose e questa è una di...

Sabine Bertagna

Non eravamo abituati. Ad un'Inter che parla sempre, che espone i suoi obiettivi, che concede giocatori e allenatore con facilità alla stampa. Con l'arrivo di ET e il management britannico sono cambiate diverse cose e questa è una di quelle. Anche la comunicazione si è trasformata (in meglio) e per la prima volta abbiamo saputo direttamente dall'account dell'Inter che un giocatore del Manchester United (Vidic) aveva firmato per noi. Piero Ausilio si è concesso ad una trasmissione di Inter Channel per parlare per quasi due ore di mercato. Insomma, il profilo non è più quello di una società che parla poco o nulla. E' il profilo di una società che non si nasconde.

Tutto questo, in una stagione piuttosto negativa, ha naturalmente i suoi contro. Le dichiarazioni dei giocatori, piene di proclami e buona volontà, hanno trovato, per una serie di motivi, poca corrispondenza nelle partite giocate. E anche sul mercato si è azzardato molto. Roberto Mancini si è esposto più di tutti (prima con Cerci, poi con Dybala e adesso con Touré), esponendo di conseguenza tutti coloro che stanno lavorando al mercato. Obiettivi dichiarati e tanta carne al fuoco per i giornalisti. Difficile non dover rispondere di obiettivi sfumati. Difficile non alimentare l'archivio di articoli che parlano di Inter "beffata da".

Yaya Touré è diventato un sogno nel quale riporre la speranza che all'Inter quest'anno si volti veramente pagina nell'unico modo possibile per farlo. Che si ricominci a comprare giocatori di qualità. E non è naturalmente facile perché senza (molto probabilmente) coppe alle quali partecipare e un budget non sostanzioso sul quale contare gli acquisti possibili si riducono inevitabilmente. Di Yaya Touré si parla in continuazione. Non solo Mancini, che non ha mai nascosto la voglia di ritrovarlo all'Inter ma anche tutti i giocatori nerazzurri che, interpellati su Yaya, hanno fisiologicamente alimentato il desiderio per il giocatore. Sembra che l'ivoriano rimarrà al City ma al momento potrebbe trattarsi anche del famoso gioco delle parti. Certo, l'esposizione mediatica nerazzurra è stata notevole. Tornare indietro, ora, risulta un po' difficile.

La squadra che Mancini si aspetta di allenare nella prossima stagione dovrà rispettare le sue indicazioni. A rischio di pagare qualche multa alla Uefa (così attenta a certi dettagli e così poco sveglia sulla questione Fifa) perché non esserci nemmeno l'anno prossimo nelle coppe che contano significherebbe rischiare di non farcela più. E in Champions, con una Juve che sta già sistemando le sue caselle di mercato senza fare troppa fatica e che continuerà presumibilmente a dominare, bisognerà giocarsela senza troppe sbavature. I giocatori prescelti dovranno rendere, non ci sarà troppo tempo per quelle questioni ambientali, che hanno influito negativamente sul mercato di gennaio. Ed è per questo che il Mancio ha sempre parlato di certezze. Ce ne vorranno diverse, ecco.

Tra le certezze il tifoso interista vorrebbe averne una subito. Che Maurito Icardi e l'Inter si siedano finalmente al tavolo con una penna che scrive per la firma del rinnovo. Perché il '93 più forte in circolazione, in un ruolo chiave (quello dell'attaccante), lo abbiamo in casa. Uno che ha segnato 20 gol in campionato e che rischia di diventare capocannoniere della serie A. Con tutti i problemi che la sua squadra ha mostrato in questa dilaniante stagione. Inter, Icardi: firmiamo! Che cosa stiamo aspettando?

Twitter @SBertagna