editoriale

Impossible is nothing

Alessandro De Felice

Ci sarebbero tantissime cose da scrivere. Di come questa Inter, che appena qualche mese fa ci sembrava una squadra con tanti desideri e pochissime possibilità di raggiungerli, stia vorticosamente cambiando. Di come Erick Thohir abbia deciso di...

Ci sarebbero tantissime cose da scrivere. Di come questa Inter, che appena qualche mese fa ci sembrava una squadra con tanti desideri e pochissime possibilità di raggiungerli, stia vorticosamente cambiando. Di come Erick Thohir abbia deciso di invertire la rotta. Del ritorno del Mancio e con lui di quello fondamentale delle ambizioni. Del rinfrescato appeal nel voler giocare nell'Internazionale. Di giocatori che fanno la differenza. E poi di Ausilio e del mercato. Gennaio ci sta distruggendo di emozioni. Un mercato con la M maiuscola.

Uno si assenta un paio di ore e la prima cosa che deve controllare è la voce acquisti dell'Inter. Venerdì è stato il giorno di Brozovic. Di questo passo gli aeroporti di Milano si specializzeranno nell'accoglienza di giocatori nerazzurri (non ce ne voglia la Milano rossonera che ha ufficialmente dichiarato di voler puntare sulla propria rosa). Dopo le follie di Malpensa per l'arrivo di Shaqiri non osiamo immaginare se il giocatore (che noi per scaramanzia eviteremo di pronunciare) nominato dalla Gazzetta dello Sport dovesse approdare in nerazzurro. Pisapia, a giugno, tieniti libero. Non si sa mai.

Sì, perché dopo tempo immemore questa Inter ha riabilitato i sogni. Ha ridisegnato il concetto di ambizione. Ha ricordato che questa è l'Inter e come tale si deve atteggiare. Inutile dire che Erick Thohir, pur non avendo rilasciato molte dichiarazioni, sia stato il motore di tutto questo. Le cose migliori sono quelle fatte in silenzio. E poi Ausilio, sul quale torneremo con più calma, che è riuscito a strappare formule super vantaggiose. Il prestito non è mai stato così chic. Podolski, Shaqiri, Brozovic. Nomi di un certo peso che anche altre squadre italiane avrebbero voluto. Anche se ora faranno finta di no. Ma è un gioco che conosciamo bene.

Con Inter-Torino si apre il girone di ritorno. Potrebbe essere una metafora azzeccata per un nuovo inizio. Probabilmente a molti, ora, interesserà di più capire come riusciremo a pagare i giocatori rispettando il fair play finanziario. Pare sia un argomento infinitamente più affascinante. Sicuramente più del non mercato di altre squadre e della crisi rossonera. Capiamo anche questo. Siamo interisti. E non da ieri.

Twitter @SBertagna