editoriale

Incubale

La vittoria del Tottenham ha la faccia da folletto impertinente del gallese Bale, che scarrozza sulla fascia di Maicon indisturbato. E’ lui il peggiore incubo dei nerazzurri, che non fanno altro che rincorrerlo in lungo e in largo. In...

Sabine Bertagna

La vittoria del Tottenham ha la faccia da folletto impertinente del gallese Bale, che scarrozza sulla fascia di Maicon indisturbato. E' lui il peggiore incubo dei nerazzurri, che non fanno altro che rincorrerlo in lungo e in largo. In campo, oltre agli assenti, pesano purtroppo anche i presenti. Inconsistenti, fuori forma, scollati. Sneijder non è quello in lista per il Pallone d'Oro, Maicon solo l'ombra del miglior terzino al mondo. Fortunatamente dietro c'è Lucio, davanti il preziosissimo Eto'o. Sì, siamo Eto'o dipendenti. Almeno quanto il Tottenham dipende da Bale. Ma non è questo il problema. Non c'è stata una sola scossa (tolta appunto la perla del camerunense) durante gli interminabili 90 minuti londinesi. Da chi doveva arrivare? Probabilmente dalla panchina. Probabilmente fare una contromossa (anche una qualsiasi, a questo punto) avrebbe contenuto i danni. Abbiamo dovuto aspettare 70 minuti per vedere Rafa ridisegnare un 4-4-2. Dentro anche il Principe, che mostra promettenti segnali di ripresa. Ma tutto ciò non basta. SI può tentare la fortuna una volta, al massimo due buttando in campo le giovani promesse; nel lungo periodo l'inesperienza la paghi tutta. Si fa male anche Muntari, l'emergenza infortuni acquista a questo punto una dimensione quasi paranormale. L'Inter ne esce acciaccata e con brutte sensazioni. Gli antichi meccanismi non girano più come dovrebbero. E il regista non può più continuare a far finta di niente.