editoriale

Kovacic, cederlo o crederci? Ecco il dilemma decisivo per l’Inter che verrà 

Lorenzo Roca

L’ipotesi che Mateo Kovacic possa lasciare l’Inter a fine stagione è quantomai concreta di questi tempi. Il giovane centrocampista croato dopo tre anni in nerazzurro non ha convinto, benché si intravedano abbastanza chiaramente...

L'ipotesi che Mateo Kovacic possa lasciare l'Inter a fine stagione è quantomai concreta di questi tempi. Il giovane centrocampista croato dopo tre anni in nerazzurro non ha convinto, benché si intravedano abbastanza chiaramente doti superiori alla media. La cessione di Kovacic mette la dirigenza dell'Inter davanti a un bivio che spaventa parecchio i tifosi: venderlo o continuare a credere in lui? 

Di mezzo c'è sempre il Liverpool, che già rapì il giovane brasiliano nerazzurro Philippe Coutinho, ceduto per una cifra forse fin troppo ragionevole ai Reds e definitivamente esploso nella Merseyside in questa stagione.

Kovacic fa gola a molte big europee che scorgono in lui le stìgmate del fuoriclasse. Big che però possono permettersi il lusso, dall'alto delle loro panciute casseforti, di aspettarlo e farlo crescere in mezzo a campioni che, ahinoi, attualmente l'Inter non ha. Senza pressioni e senza fretta. Dalla più che mai perfida Albione in questo caso giungono voci di un'offerta da 30 milioni da parte del Liverpool per il croato. Soldi che ovviamente farebbero discretamente comodo in questo frangente nerazzurro di vacche anoressiche. E che verosimilmente dovrebbero essere reinvestiti in un reparto, il centrocampo, estremamente arido dal punto di vista qualitativo che in tal senso il piccolo Mateo arricchisce con la sua raffinata stoffa timidamente esposta.

I dilemmi avvolgono Kovacic a cominciare dalla sua collocazione tattica: dove farlo giocare? Stramaccioni, Mazzarri e Mancini lo hanno impiegato e spostato come un vezzoso ma trascurato soprammobile: davanti alla difesa, dietro le punte, centrocampista centrale, mezzala. Nulla, il giovane Mateo non trova pace in questo tourbillon di ruoli. Forse con Strama, colui che ne ha caldeggiato l'acquisto, si è visto il miglior Kovacic ossia davanti alla difesa. Lì può portare palla, ha campo davanti a sé, può creare superiorità numerica ed è in grado di far ripartire l'azione con rapidità giocando non necessariamente a due tocchi, pratica a lui indigesta.

Come da sempre fanno tutti i talenti che si vestono di nerazzurro, Kovacic divide i tifosi, così come la cesura operativa sul croato occuperà di certo le menti dirigenziali di corso Vittorio Emanuele. Sciogliere il dilemma non sarà cosa semplice. Kovacic in tal senso è pedina importante e il rischio di incorrere in un Coutinho-bis è alto, considerato peraltro il fatto che il ragazzo ha solo 20 anni e ampi margini di miglioramento. Mala tempora currunt però, e l'Inter non può più permettersi il lusso di sbagliare le scelte, men che meno sui calciatori di punta della sua rosa.

Stesso discorso si presenterà con ogni probabilità per Mauro Icardi e anche in tal caso la necessità di agire con raziocinio e chiarezza progettuale da parte dei dirigenti nerazzurri sarà decisiva. Samir Handanovic sembra già con un piede e tutta la testa lontano da Milano, ma la sua cessione non potrà generare per le tasche di Thohir cifre faraoniche. Che fare quindi con Mateo? Rifiutare i 30 milioni del Liverpool e valorizzare il tesoretto di natali Oberösterreich, o cederlo creando una discreta plusvalenza di 15 milioni e puntare su altri giocatori per il centrocampo? Kovacic, lo tengo o lo cedo? Questo è il dilemma nerazzurro all'ordine del giorno.