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“Se gioca Kovacic scontento un altro”. Le parole sono di Walter Mazzarri. L’altro lo abbiamo individuato: E’ Fredy Guarin. Non c’è verso, almeno in questo preciso momento storico, nel centrocampo dell’Inter, non c’è posto per entrambi.
Quello che accadrà nel prossimo mercato di giugno è ancora tutto da definire, ma la domanda da porsi è: uno dei due sarà disposto ad accettare un altro anno come quello che sta per chiudersi? Di getto verrebbe da rispondere che è abbastanza difficile, soprattutto se consideriamo l’espressione “mazziata” di Guarin dopo il gol siglato al Parma (dopo appena tre panchine consecutive) e le recenti parole di Mateo Kovacic: “Ho iniziato a giocare con continuità e adesso non mollo più la maglia da titolare”.
Sana concorrenza verrebbe da pensare, d’altronde chi non vorrebbe avere Guarin come alternativa a Kovacic o viceversa? Vero, ma fino a un certo punto: l’Inter ha pianificato una chiara politica relativa al monte ingaggi. I calciatori che percepiscono un salario pari a quello di Guarin (3 milioni più bonus) devono assolutamente essere protagonisti e titolari indiscussi della futura compagine nerazzurra. Una riserva da oltre 3 milioni d’ingaggio in panchina è un lusso che questa Inter non può ancora permettersi.
Perché non insieme? al momento sembra pura fantascienza immaginare Kovacic e Guarin contemporaneamente in campo. Quanto meno da mezzali. Entrambi subiscono inesorabilmente lunghi periodi di appannamento nel corso della partita, alternando grandi giocate a pause di riflessione, che si sa quando iniziano e non quando cessano. Break psicologici costituiti da sbavature difensive e palloni persi con la squadra sbilanciata all’attacco. Un mix mortale. Se il momento no di Guarin combacia con quello di Kovacic, la tragedia è compiuta.
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