editoriale

Kovacic & Icardi: un tesoretto in casa

Dopo due partite giocate è presto per qualsiasi giudizio. Lo dice la classifica. Lo dicono le partite mancanti. A maggior ragione se la squadra è impegnata in più competizioni, con trasferte scomode e turnover da gestire. Però. C’è un...

Sabine Bertagna

Dopo due partite giocate è presto per qualsiasi giudizio. Lo dice la classifica. Lo dicono le partite mancanti. A maggior ragione se la squadra è impegnata in più competizioni, con trasferte scomode e turnover da gestire. Però. C'è un però. In questa prima fase della nuova stagione, includendo la preparazione estiva e i preliminari di Europa League, c'è un dato che salta abbastanza evidente all'occhio. Icardi e Kovacic sono stati indicati per tutta l'estate come i prescelti per un ruolo da protagonisti nell'Inter. L'Inter, al momento, è una squadra che ha per protagonisti proprio Icardi e Kovacic. Più di quanto ci si sarebbe immaginato.

Due giocatori fondamentali. Giovani e talentuosi. Il futuro dei nerazzurri. Maurito Icardi aveva già dato prova delle sue qualità nella passata stagione, seppur impiegato poco rispetto alle aspettative. A minare il suo minutaggio da una parte qualche problema di pubalgia, dall'altra qualche reticenza del tecnico sul modulo ed i relativi protagonisti. Icardi ha una qualità sorprendente, oltre ai movimenti da centravanti e ai colpi letali che butta in rete con grande naturalezza. Se ne frega delle pressioni esterne. La piazza lo insulta e fa di tutto per portarlo ad una crisi di nervi (l'anno scorso a Genova con la Samp)? Lui entra e segna. Le parole le lascia volentieri agli altri. Quest'anno sembra avere ancora più fame. Sotto porta non perdona. Prima o poi la nazionale argentina avrà bisogno anche di lui.

E poi Mateo Kovacic. Voluto dall'Inter di Stramaccioni, nella quale era uno dei pochi a mettersi in mostra, e poi catapultato in quella di Walter Mazzarri, dove il suo posto, improvvisamente, non sembrava più così certo. Complice l'infortunio avvenuto nel corso della preparazione estiva, Mateo nella scorsa stagione ha faticato ed è diventato il simbolo della sfida che Erick Thohir ha proposto al tecnico nerazzurro. Veder brillare il giovane croato in questa Inter. Il lavoro fatto con Mazzarri si vede. Mateo solca l'area avversaria finalmente libero da timori e prudenze arcaiche. Essere stato rimesso al centro del progetto lo ha sicuramente confortato dal punto di vista psicologico. E in quanto a talento, numeri e qualità Kovacic è un giocatore evidentemente fortissimo. 

Mentre i giornali quantificano il valore (già balzato alle stelle) dei due giovani nerazzurri, l'Inter si affida a loro per gettare le basi del nuovo corso. La società nerazzurra è stata brava ad accaparrarseli. Ad andare a prendere Mateo quando in tanti non sapevano nemmeno in che squadra e ruolo giocasse. A opzionare e fermare Maurito quando in tanti lo avrebbero voluto. Il passo successivo è stato quello di considerare i due incedibili. Ora il valore di entrambi non può che crescere ulteriormente. Di pari passo con i miglioramenti della squadra e con gli obiettivi da raggiungere. Almeno questo è quanto i tifosi nerazzurri si augurano succeda. Nel più breve tempo possibile.

Twitter @SBertagna