editoriale

Kovacic il top. Rocchi non serve. Schelotto incognita. Analisi di tutte le operazioni di Gennaio

Alessandro De Felice

Finito il mese disponibile per il calciomercato è giunta l’ora di fare un bilancio sulle entrate e sulle uscite dell’Inter. Un mercato che, come ogni semestre che si rispetti in casa Inter, si sviluppa sempre negli ultimi tre giorni...

Finito il mese disponibile per il calciomercato è giunta l'ora di fare un bilancio sulle entrate e sulle uscite dell'Inter. Un mercato che, come ogni semestre che si rispetti in casa Inter, si sviluppa sempre negli ultimi tre giorni riuscendo poi a portare in cascina anche qualcosa di buono.Facendo un breve riepilogo, i nuovi giocatori che indosseranno la maglia nerazzurra saranno: Rocchi (che però ha già avuto modo di esordire), Kuzmanovic, Kovacic, Schelotto e Carrizo.Salutano l'universo Inter invece Coutinho e Sneijder.

ARRIVI. Voto: 7Sino al 30 Gennaio i tifosi interisti hanno tremato. La casella acquisti recitava il nome del solo 36enne Rocchi, non di certo Leo Messi. Nelle ultime 48 ore però, gli uomini mercato si sono mossi con intelligenza, andando a colmare le richieste espresse da Stramaccioni. La cifra spesa è quasi pari a quella incassata quindi anche nell'ottica del Fair Play Finanziario le operazioni portate avanti sono da considerarsi positive. Salva quindi la campagna acquisti dell'Inter che, nel caso si fosse limitata ad acquisire l'ex capitano della Lazio e uno Schelotto qualsiasi, avrebbe di certo meritato un voto non superiore al 4.

Carrizo. Il portiere è l'ultimo arrivato dei quattro, anticipando la tempistica dell'operazione prevista per Giugno. Sarebbe dovuto essere il sostituto di Castellazzi a fine stagione, ma dato l'infortunio del portiere ex Samp, si è deciso di farlo arrivare in anticipo alla Pinetina per 300.000 euro. Non ce ne voglia, ma si spera che il suo utilizzo sia pari a zero, visto che una sua discesa in campo significherebbe uno stato di forma non ottimale per l'ottimo Handanovic. Fosse venuto per fare il titolare, avremmo avuto più di qualche dubbio sull'operazione. Da riserva invece può anche essere accettata.

Rocchi. Dieci anni fa l'acquisto di Rocchi non sarebbe stato male, ma farlo arrivare nel 2013 a 36 anni e pagando alla Lazio una cifra vicina al milione di euro non è una mossa saggia. Arrivato per fare il vice Milito, sino ad ora ha svolto il ruolo di vice del vice di Milito. E considerando il fatto che il vice di Milito non esiste, bisogna trarne le conseguenze. La cifra spesa rimane sempre quella di un milione di euro, ma si sarebbe anche potuto farne a meno, semplicemente facendo rientrare Longo dal prestito all'Espanyol oppure trattenendo Livaja.

Kuzmanovic. Anche lui come Carrizo, era un'operazione prevista per Giugno. Arriva invece con sei mesi di anticipo e versando 1,5 mln di euro allo Stoccarda, titolare del suo cartellino. E' un centrocampista duttile che può agire da interno nel centrocampo a 5 oppure da mediano classico in quello a 3. Dotato di un buon tiro da fuori area, pecca nella precisione dei passaggi e non è un maratoneta. Dalla sua l'età e il fatto di avere avuto già esperienza nel campionato italiano con la maglia della Fiorentina. Da un punto di vista prettamente economico però è un'operazione low cost che può dare linfa nuova al centrocampo nerazzurro e quindi viene valutata positivamente.

Schelotto. Per prelevarlo dall'Atalanta sono stati spesi 3,5 mln di euro più la metà del cartellino di Livaja. Non è un top player, ma un giocatore che fa della corsa la sua migliore arma. I piedi non sono affatto raffinati e ultimamente è salito agli onori della cronaca più per le sue bravate fuori dal campo che per le sue prestazioni. Non è né Figo, né Cristiano Ronaldo, ma in questo momento rispetto a Jonathan è grasso che cola. Si spera che l'entusiasmo delle sue dichiarazioni si tramuti in ottime prestazioni in campo anche se ci è consentito dubitarne. Su quella fascia si è visto di meglio, ma come opzione provvisoria per i prossimi sei mesi può essere sufficiente. A Giugno, molto probabilmente, bisognerà nuovamente investire.

Kovacic. Il top player che non ti aspetti. La ciliegina pregiata su una torta che cosi di valore non è. Mateo Kovacic è un gioiello raro che l'Inter ha avuto il merito di strappare alla concorrenza agguerrita di Manchester City, Real Madrid e Bayern Monaco, spendendo la notevole cifra di 11 mln più bonus. La Dinamo Zagabria ringrazia, conscia di aver fatto un favore a sé e al giocatore che potrà misurarsi in un campionato difficile come quello italiano. Titolare in patria e in Champions già da due anni ha dalla sua la spensieratezza tipica dei 18enni, essendo un classe '94. Innamorato del pallone, lo gioca sempre a testa alta. Ottimo nello stretto e nel fornire l'ultimo passaggio, è dotato di un buon passo e una buona progressione. Non ci sbilanciamo solo per non bruciarlo, ma è davvero uno di quei giocatori che possono cambiare l'intero volto di una squadra.

CESSIONI. Voto: 7+I nomi sono importanti ma ultimamente il loro apporto era pari a zero. Nessuno si strapperà i capelli per aver perso Coutinho cosi come per Sneijder che negli ultimi due mesi ha passato più tempo su twitter che sui campi da gioco. Si perdono due giocatori quindi, che non spostano nulla nell'economia del gioco e si incassano in tutto circa 18 mln di euro. In tempi di vacche magre, considerando il prezzo delle loro cessioni e il risparmio sugli ingaggi, queste cifre sono come si suol dire 'tanta roba'.

Sneijder. E' sicuramente il nome più clamoroso che ha detto addio in questa sessione di mercato alla maglia nerazzurra. Il suo futuro adesso sarà in Turchia, con la maglia del Galatasaray, che lo ha pagato 7,5 mln di euro. Ha rifiutato il rinnovo offertogli dall'Inter per poi finire in un campionato di livello minore. Ha dalla sua la possibilità di conquistare il campionato turco, ma è un traguardo leggermente diverso da quelli a cui è stato abituato a lottare con l'Inter. Inutile nascondersi dietro un dito, ma qualcosa nello spogliatoio si era rotto quindi è stato meglio cosi per tutti. Spiace da un punto di vista emotivo, perchè se si pensa all'olandese, in automatico si pensa al Triplete vinto, ma una grande squadra non vive solo di ricordi e pianifica il presente per vincere in futuro.

Coutinho. Le sue occasioni le ha avute ma non le ha mai sfruttate. Ha mostrato tanta buona volontà ma si è fermato li. Il Liverpool in lui però ha visto qualcosa di buono e ha deciso di spendere la cifra di 10 mln più bonus. Forse un po troppo visto che oltre alle gare contro il Vaslui e il Neftçi non ha inciso. Ma se pensiamo che la stessa società inglese ne ha spesi 40 per Carroll, si possono intuire molte cose. Ha scelto il campionato anglosassone forse sbagliando. Un suo ritorno in Spagna o in Brasile gli sarebbe stato più utile. Se già in Italia aveva difficoltà a rimanere su per tutta la gara, volando in terra ad ogni minimo contrasto, figuriamoci in Inghilterra dove il gioco è molto più fisico. L'unica cosa che ci interessa però è l'ottima plusvalenza realizzata quindi bene cosi.

COSA MANCAPurtroppo in questo mercato segnato dai botti (o miccette) di fine mese, mancano due importanti tasselli: un difensore centrale e una punta pesante.L'assenza di Samuel si farà sentire e avere solo a disposizione Ranocchia, Chivu e Juan Jesus è tutto meno che un bene anche perchè il brasiliano è fenomenale nella difesa a tre e come esterno nella difesa a 4, ma quando è chiamato a rispondere da centrale compie ancora qualche peccato di gioventù, contando più sui compagni che su sé stesso.In attacco invece l'arrivo di Rocchi non porta nulla di più rispetto al materiale umano che già si aveva a disposizione. E' come se non fosse stato acquistato nessuno. L'assenza di Milito si sta facendo sentire e nonostante tutta la fiducia che si possa nutrire nell'argentino, non è certo lo stesso giocatore di due anni fa, anche se solo il nome incute timore agli avversari. Si sarebbe potuto far tornare Longo dal prestito all'Espanyol, oppure si sarebbero potuti spendere dei soldi per portare Icardi dalla Samp all'Inter per evitare che il prezzo lieviti ulteriormente. In ultima ipotesi, si sarebbe potuto gettare un occhio sulla Serie B o su una squadra di media-bassa classifica per prendere un attaccante di peso, che avrebbe accettato, senza alcun problema, la panchina pur di stare nell'Inter. Il Rolando Bianchi di turno avrebbe fatto decisamente comodo.