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E' stata una settimana particolare come lo sono un po' tutte le settimane prima di un derby. A maggior ragione dopo un'estate trascorsa a contendersi gli obiettivi di mercato. Scaramucce che non hanno tenuto conto del patto di (non) belligeranza e ci mancherebbe. Come in campo, anche sul mercato è battaglia pura. Per questo motivo il derby che si giocherà domani sera sarà anche e soprattutto il derby di Kondogbia, giocatore conteso con colpi di scena come non se ne vedevano da anni. Una trattativa portata avanti nella notte, con voci che davano in vantaggio prima una società poi l'altra. Fino a quando il thriller dell'estate non ha avuto un finale (i nerazzurri diranno, un lieto fine) ed un vincitore. L'Inter.
Sono tante le motivazioni che scenderanno in campo domani sera. Prime fra tutte quelle legate al mercato estivo che i due allenatori, ognuno con motivazioni diverse, hanno necessità di confermare attraverso i risultati. Mancini ha bisogno di cancellare il mercato di gennaio con un colpo di spugna deciso e per ora ci sta riuscendo grazie a Stevan Jovetic. Il prototipo dell'acquisto perfetto. Un giocatore pronto, che conosce la serie A e che se fisicamente ok (siamo pur sempre scaramantici) ha dimostrato di poter fare la differenza grazie alle qualità eccelse in suo possesso. Entrambe le prime partite portano la sua firma. JoJo. Nell'attesa di Perisic, Ljajic, Telles e Melo. Nell'attesa delle loro "firme".
I due allenatori amici-nemici hanno caricato a dovere i giocatori, facendo filtrare atteggiamenti diversi. Sinisa ha esternato pubblicamente le sue aspettative per dare ulteriore forza all'arrabbiatura nei confronti della squadra. Un'arrabbiatura tesa a spremere la cattiveria dai suoi. Mancini è stato definito da molti decisamente più british, ma non dubitiamo che anche lui avrà sfiorato i tasti giusti per provare a mettere in campo una prestazione il più possibile senza sbavature. Nervi tesi o controllati? Il vincitore di domenica sera dirà quale approccio avrà pagato di più. Se la tensione o l'esperienza.
Il derby di domenica sera proverà inoltre a cancellare le stagioni anonime e dalla luce opaca, che hanno caratterizzato gli ultimi anni delle due milanesi. I tifosi chiedono una nuova speranza, nella quale rifugiarsi e per la quale battersi. Esattamente come i giocatori in campo. La posta in palio è alta anche se siamo appena alla terza giornata. Ma quando si deve risalire una china conta tutto e il tempo acquista una dimensione ridotta. Da non sperperare. Non è permesso sbagliare troppo. Non al derby. Non a questo derby.
Twitter @SBertagna
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