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Se fosse una canzone la strofa reciterebbe Vengo anch'io? No tu no. Perché no? Perché no. Assodato che una volta che indossi la maglia nerazzurra la nazionale italiana la vedi solo in televisione, si rendono necessarie due riflessioni veloci. Per ora nulla di certo rispetto alle convocazioni di Prandelli è stato reso noto. Ma le voci, si sa, arrivano sempre un filo prima. E dalle voci lette stamattina sulla Rosea, Prandelli parrebbe proprio in difficoltà. Cioè lui vorrebbe con tutto il suo cuore convocare Ranocchia e Criscito. Ma il suo codice etico non glielo permetterebbe, ecco. Lo stesso codice etico che ha aperto la strada dell'Europeo a Bonucci, nonostante anche lui fosse stato indagato, e nonostante, ma sì ricordiamolo, Palazzi avesse chiesto per lui una pena di tre anni e sei mesi di squalifica. Un'inezia.
In virtù di questo codice etico così lineare e giusto Andrea Ranocchia potrebbe non comprendere la sua eventuale non convocazione. Visto che oltretutto per continuità di rendimento (un altro cavallo di battaglia del Cesare) si sta distinguendo e sta giocando con sempre maggiore sicurezza. Ma Prandelli ha sicuramente un ventaglio di possibilità migliori, a partire da Acerbi. In virtù di questo codice bisognerebbe anche spiegare a Moratti che forse aveva ragione lui. Forse è meglio non comprare giocatori italiani. Le non convocazioni ingiustificate pesano e non poco sulle carriere dei calciatori (soprattutto su quelle dei giovani) e si riflettono sul valore che questi assumono anche in un'ottica di mercato. Fa sorridere che eravamo fuori dal giro della nazionale quando le convocazioni venivano gestite dal sistema moggiano e che ne siamo fuori pure adesso. Che di cupole non dovrebbero essercene più. Giusto?
Ma la non convocazione più grossolana e imbarazzante da spiegare si potrebbe chiamare Cassano. L'uomo degli Europei, diventato insignificante per Prandelli dodici secondi dopo aver indossato la maglia nerazzurra (e aver riportato Pazzini in azzurro con una velocità strabiliante) potrebbe non essere più al centro del progetto prandelliano. Proprio perché non stiamo parlando di quel Cassano che agli Europei faticava a tenere il ritmo dei 90 minuti, ci stupiremmo della eventuale giustificazione tecnico-tattica di Cesare. Il Cassano di oggi, finchè dura, infila colpi pregiati e regge fisicamente. E' ispirato. Cosa che nel calcio ti può cambiare le partite in un nulla. Peccato dover convivere con tutti questi rimorsi. Per un ct di una nazionale non deve essere una cosa facile.
Twitter @SBertagna
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